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A metà novembre il patto per la salute
Sanità. Ticket ed esenzioni i temi più controversi

Ticket ed esenzioni, livelli essenziali di assistenza, tariffe e riordino della rete ospedaliera: questi i punti più caldi del nuovo Patto per la salute 2013-2015, per il quale il documento del Cdm conferma la scadenza al 15 novembre. E che, se per quella data sarà attuato, potrà evitare dal 2013 in poi le misure di razionalizzazione della spesa sanitaria, in particolare la riduzione dei costi di beni e servizi e del 5% del valore dei contratti e degli appalti in essere, fino alla possibilità per le aziende sanitarie di recedere dai contratti se la ritrattazione dei costi con i fornitori avesse esito negativo. Il Patto per la salute è “invocato” dalle Regioni anche per quantificare le risorse a disposizione nei prossimi anni per il Ssn perché con l’intesa che sarà successivamente emanata con Dpcm potranno essere rimodulati gli otto miliardi di tagli previsti per il 2013 e 2014 in sanità.
Nel Patto, infatti, potranno esserci rimodulazioni a saldi finanziari invariati e sarà sempre il Patto a dover monitorare l’attuazione delle misure per accelerare il pagamento dei crediti degli enti del Ssn.
Oltre alla revisione dei livelli essenziali di assistenza che dovranno garantire servizi e qualità analoghi a quelli finora raggiunti, il Patto dovrà occuparsi di due capitoli roventi: l’applicazione dal 2014 di 2 miliardi in più di ticket, per i quali sono in ballo nuove regole e ipotesi come quella di una franchigia sui costi delle prestazioni e la revisione delle esenzioni che dovrà basarsi, secondo le ipotesi già avanzate, sulla revisione dell’Isee “modificandolo” in base a parametri sanitari come cronicità e non autosufficienza.


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