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Federalismo, i fabbisogni standard sul tavolo dell'esecutivo
In consiglio dei ministri l'approvazione del dpcm

È in dirittura d’arrivo la prima tranche dei fabbisogni standard relativi alle funzioni fondamentali di province e comuni. Il Governo, infatti, si accinge ad approvare i primi numeri elaborati dalla Sose spa (con il supporto di Ifel), che riguardano le funzioni comunali in materia di polizia locale e quelle provinciali concernenti lo sviluppo economico ed il mercato del lavoro e che fra breve diventeranno definitivi.
Si tratta di una passaggio decisivo ai fini dell’attuazione del federalismo fiscale, che mira ad attuarne uno degli obiettivi fondamentali: sganciare i criteri di finanziamento delle pubbliche amministrazioni dal criterio della spesa storica, agganciandolo ad indicatori di spesa efficace ed efficiente (i fabbisogni standard, appunto), in modo da conciliare la garanzia dei diritti di cittadinanza con l’esigenza di risanamento dei conti pubblici.
Il percorso dei fabbisogni standard è legato a doppio filo a quello della c.d. «spending review» avviata dall’attuale Esecutivo, che non a caso vi ha impresso una decisa accelerazione. La procedura di determinazione dei fabbisogni standard è quella disciplinata dal dlgs 216/2010, adottato in attuazione della legge 42/2009. Per quanto concerne le funzioni di polizia locale, sviluppo economico e mercato del lavoro, la Copaff si è pronunciata lo scorso 28 giugno. Ora sta per essere adottato il Dpcm con cui la metodologia verrà fatta propria dal Governo, che la sottoporrà al parere della Conferenza Stato-città e autonomie locali, la quale dovrà pronunciarsi entro 15 giorni. Decorso tale termine, lo schema di Dpcm potrà essere comunque trasmesso alle Camere ai fini dell’espressione del parere da parte della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale e delle commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario. Dopo altri 15 giorni, il provvedimento potrà essere definitivamente approvato è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. A quel punto, chi spenderà più del «prezzo giusto» dovrà integrare la differenza a carico del proprio bilancio, senza poter più sperare in interventi compensativi esterni. A breve, come dichiara a ItaliaOggi il presidente della Copaff, Luca Antonini, dovrebbero arrivare anche i numeri relativi alle funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo (che sono in fase avanzata di elaborazione) e a seguire quelli relativi alle altre funzioni fondamentali. In tal modo, sottolinea Antonini. «Sarà anche possibile definire compiutamente i livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme in tutto il territorio nazionale, attuando finalmente la riforma costituzionale del 2001, che ne impone la tutela».


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