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La Tares taglia i fondi
Contabilità. Il meccanismo è simile all'Imu: la sforbiciata decisa in base al maggior gettito atteso

L’introduzione della Tares (la nuova tariffa rifiuti) determina una ulteriore riduzione ai trasferimenti fiscalizzati degli enti locali.
Secondo quanto disposto dall’articolo 14, comma 13, del Dl 201/2011, a decorrere dal 2013 il fondo sperimentale di riequilibrio e il fondo perequativo, come determinati ai sensi degli articoli 2 e 13 Dlgs 23/11, sono ridotti in misura corrispondente al gettito derivante dalla maggiorazione standard di 0,30 euro per metro quadrato, a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni.
Il meccanismo di riduzione, analogo a quello già sperimentato con l’Imu, prevede la decurtazione del fondo in corrispondenza del maggior gettito stimato in relazione alla applicazione delle aliquote base introdotte dal decreto «Salva Italia».
In caso di incapienza, ciascun Comune è tenuto a versare all’entrata del bilancio dello Stato le somme residue.
I calcoli per la predisposizione dei bilanci di previsione 2013 dovranno tenere dunque conto di una serie di manovre che hanno mutato profondamente l’assetto dell’autonomia finanziaria dei Comuni negli ultimi anni.
Già a decorrere dal 2010, il contributo ordinario base spettante agli enti locali a valere sul fondo ordinario di cui all’articolo 34, comma 1, lettera a), del Dlgs 504/92, è stato ridotto in funzione del rinnovo degli organi amministrativi.
Successivamente, l’articolo 14, comma 2, del Dl 78/2010 ha disposto la riduzione dei trasferimenti erariali dovuti ai Comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti nella misura di 1.500 milioni di euro per l’anno 2011 e di 2.500 milioni annui a decorrere dal 2012.
I tagli, operati secondo criteri proporzionali, avrebbero comunque dovuto tenere conto del rispetto del patto di stabilità interno, della incidenza percentuale della spesa per il personale rispetto alla spesa corrente complessiva e del conseguimento di adeguati indici di autonomia finanziaria.
Con il decreto Salva Italia il fondo sperimentale di riequilibrio dei Comuni è stato ulteriormente ridotto di 1.450 milioni di euro a decorrere dal 2012 e dell’importo corrispondente al maggior gettito Imu ad aliquota base stimato per ogni Comune.
Come per l’Imu, anche per la Tares è prevista comunque la facoltà dei Comuni di attuare politiche fiscali differenziate.
Il comma 13 dispone infatti la possibilità di modificare in aumento con specifica deliberazione consiliare la misura della maggiorazione fino a 0,40 euro, eventualmente graduandola in ragione della tipologia dell’immobile e della zona ove lo stesso è ubicato.


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