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Bando riqualificazione urbana: la necessità di una progettualità condivisa
500 milioni di euro ai Comuni capoluoghi di Provincia, di Regione e alle Città Metropolitane per interventi di riqualificazione urbana e sicurezza periferie

Il bando per la riqualificazione urbana esordisce con la marcia giusta. Un piano da 500 milioni con le amministrazioni comunali intenzionate a dare il meglio (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2016). Grazie ai suggerimenti di ANCI, ora i Comuni sono liberi di scegliere le aree degli interventi da proporre e hanno la possibilità di richiedere i finanziamenti anche per i progetti già presentati a seguito di altre norme, per poi poter scegliere quando arriveranno le risposte.

Ricordiamo che il bando per il recupero delle periferie urbane destina 500 milioni di euro per l’anno 2016 ai Comuni capoluoghi di Provincia, di Regione e alle Città Metropolitane per interventi di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie.

L’esperienza da evitare è proprio quella del precedente Piano Città 2012: come illustrato da Paolo Testa, responsabile dell’Area studi, ricerche e banche dati delle autonomie locali, che ha realizzato la ricerca (presentata giovedì scorso a Roma nel corso di un convegno ANCI), attualmente sono in corso ben cinque piani di intervento: contratti di quartiere, piano nazionale di edilizia abitativa, 6000 Campanili, impianti sportivi e piano Città (rigenerazione urbana), cui si aggiunge quest’ultimo bando per la riqualificazione delle periferie.

Proprio sulla necessità di una progettualità di riqualificazione condivisa, con un coinvolgimento dei privati che superi gli appalti, si è invece espresso l’ANCI, sottolineando il valore sociale e umano del recupero delle periferie, che dovrebbe essere oggetto di un passaggio da misure di carattere straordinario a politiche stabili di intervento. Proprio per tale motivo l’Associazione dei comuni ha effettuato un importante lavoro di rete con altri organismi associativi come ANCE, ACRI, Assoimmobiliare, anche per una comunità di pratiche tra assessori e funzionari che si occupano di rigenerazione urbana, aperta anche agli organismi associativi con l’obiettivo virtuoso di raccogliere e organizzare un “portafoglio progetti” immediatamente disponibile. Che possa quindi essere rapidamente valutato e selezionato da soggetti neutrali per l’accesso ai finanziamenti.


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