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Manovra da 11,6 miliardi L'Iva sale solo di un punto Produttività detassata
Legge di stabilità varata nella notte - Pagamenti Pa in 30/60 giorni

Aumento dell’Iva limitato a un solo punto con contestuale taglio delle prime due aliquote Irpef, nuove riduzioni su Regioni, pubblico impiego, sanità e ministeri, adozione della Tobin tax, proroga della detassazione dei salari di produttività collegata a una nuova «speciale agevolazione», un fondo ad hoc per gli esodati agganciato al “fondo Letta”. Ma anche l’attuazione della direttiva sui ritardati pagamenti della Pa alle imprese con l’introduzione del termine di riferimento dei 30 giorni (60 in alcuni casi), l’avvio del piano di dismissioni dei beni demaniali e dell’operazione “cieli bui” per ridurre la spesa notturna di energia elettrica delle strutture statali. E ancora: un mini-pacchetto giustizia e il nuovo giro di vite su consulenze informatiche, costi degli immobili pubblici e l’acquisto in leasing di autovetture (forze dell’ordine escluse). Si muove a vasto raggio la legge di stabilità per il 2013 che nel testo d’ingresso approdato ieri in Consiglio dei ministri oscilla, in termini d’impatto sui conti pubblici, tra i 10 e i 12 miliardi. In particolare, ai fini del saldo netto da finanziare la bozza vale 11,6 miliardi nel triennio.
Il provvedimento è stato approvato a tarda notte dopo una lunga riunione con non pochi momenti di tensione sulla riduzione dell’Irpef e sui tagli alla sanità. Con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che sarebbe sbottato affermando: «Non mi ha obbligato nessuno a fare il ministro». E sempre sulla sanità e sulla nuova stretta su Regioni e pubblico impiego il Governo aveva dovuto incassare critiche e gli attacchi dei governatori e e dei sindacati negli incontri che hanno preceduto il Cdm.
Tornando alla “dote” della legge di stabilità, una parte consistente di queste risorse è stata utilizzata per spostare il prelievo dalle “persone” alle “cose”. Abbassando di un punto l’Irpef per i primi due scaglioni (dal 23 al 22% e dal 27 al 26%) e limitando a un solo punto l’aumento dell’Iva anziché azzerarlo. Dal 1° luglio 2013 le aliquote Iva saliranno quindi dal 10 all’11% e dal 21 al 22 per cento. Spiccano poi gli 1,2 miliardi destinati alla detassazione dei salari di produttività.
Il ministro Vittorio Grilli ha detto che la legge di stabilità si pone sei obiettivi: evitare un appesantimento tributario, incentivare l’aumento della produttività, accelerare la riduzione del debito, assicurare un fondo ad hoc per gli esodati, intervenire a sostegno dei lavori socialmente utili, garantire i pagamenti della pubblica amministrazione. La copertura viene assicurata facendo leva su tre strumenti: la “fase due” della spending review, la revisione delle uscite per sgravi fiscali e la Tobin tax.
I pilastri del testo entrato in Consiglio sono rappresentati dalla nuova stretta su Regioni ed enti locali per circa 2,2 miliardi e dall’intervento sulla sanità. Ma su questo punto la partita è andata avanti fino a notte. Il Tesoro aveva immaginato un taglio di 1,5 miliardi ma dopo lo stop delle Regioni e di Balduzzi l’asticella sarebbe scesa (si veda l’articolo a pagina 9).
Previsto un nuovo giro di vite sulle spese rimodulabili dei ministeri e sul pubblico impiego. A cominciare dal blocco dei contratti fino al 2014 e soprattutto dal congelamento dell’indennità di vacanza contrattuale. Quanto alla spending review, il piano Bondi viene esteso a tutta la Pa. Scatta lo stop all’affitto e all’acquisto di nuovi immobili per tutte le amministrazioni pubbliche (Authority comprese) e la stretta sugli arredi. Con l’operazione “cieli bui” è previsto lo spegnimento dell’illuminazione o il suo affievolimento attraverso appositi dispositivi durante tutte o parte delle ore notturne. Adottata una parte del piano Amato con un giro di vite sui contributi ai patronati (30 milioni in meno nel 2013 e altrettanti nel 2014).
Viene poi decretato lo stop al progetto del Ponte sullo Stretto (300 milioni per gli oneri derivanti dalla mancata realizzazione). La bozza prevede che il budget delle università possa salire del 3% all’anno (4% per alcuni enti di ricerca). Arrivano 1,6 miliardi per il trasporto locale, quasi 800 milioni fino al 2015 per la Torino-Lione (Tav), 500 milioni alle Fs e 300 all’Anas. Viene prevista la nascita della nuova Agenzia per la coesione che interviene sullo sviluppo economico (progetto del ministro Barca). Introdotta anche la possibilità di fare erogazioni liberali al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e usufruire di uno sconto fiscale pari al 19% dell’imposta lorda.


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