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Progetti innovativi ma la vera sfida resta la redditività
Le idee di Genova, Milano e L'Aquila

Per le smart cities si profila la sfida decisiva: quella della reale sostenibilità, soprattutto sotto il profilo economico-finanziario.
Il filone dei finanziamenti europei non si è ancora prosciugato. E neanche quello italiano, come insegna l’ultimo bando del Miur (si veda l’articolo accanto). Ma le città che hanno avviato i primi progetti sperimentali devono pensare a sistematizzare le esperienze.
La strada l’ha indicata Mauro Annunziato, che per Enea coordina lo European Joint Programme sulle smart cities, ed è intervenuto la scorsa settimana al convegno dedicato alle città intelligenti organizzato all’interno di Made Expo, il salone dell’edilizia di Milano.
«In Europa stiamo tentando di costruire una griglia di indicatori per valutare la replicabilità su larga scala dei tanti singoli sforzi che stanno facendo le città più avanzate». Sulla bancabilità dei progetti l’Enea ha messo in piedi una task force insieme con Confindustria e con le banche. «I Comuni devono cominciare a valutare anche i rischi di fallimento delle iniziative» ha avvertito. L’Enea sta analizzando i primi dati sui progetti pilota di Genova, ad esempio, «per capire cosa succederà dopo, se cioè quel progetto replicato due, tre anche dieci volte senza fondi pubblici può stare in piedi con le proprie gambe».
Il capoluogo ligure è una delle città più premiate dall’ultima tornata di bandi comunitari: può contare su circa sette milioni (sui 75 disponibili)e ha vinto in tutti e tre i filoni proposti (pianificazione, riscaldamento e raffreddamento, efficienza energetica degli edifici).
«Ora il Comune vuole rendere stabili gli obiettivi dei progetti smart anche attraverso il piano urbanistico generale, il Puc» ha spiegato Anna Iole Corsi, dirigente di Urbanlab Genova. Milano ha appena vinto cinque finanziamenti europei per due milioni. Tra i progetti, uno studierà la distruzione dei farmaci con veicoli elettrici in Area C.
Tra le tecnologie in grado di garantire un ritorno economico in tempi brevi secondo l’Enea, ci sono quelle per l’illuminazione pubblica «intelligente», perché garantiscono da subito risparmi nell’ordine del 30 per cento. Le utilizzerà L’Aquila, in fase di ricostruzione. «Vogliamo creare uno smart ring, un anello urbano, con una rete di sensori e un monitoraggio in grado di orientare l’illuminazione a led a seconda delle reali necessità» ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche, Alfredo Moroni. Su questo fronte è impegnata anche l’Enel, con progetti pilota a Genova e Torino. Sull’illuminazione, e in particolare sui dispositivi di design, Salerno ha appena lanciato un concorso di idee, finanziato con i fondi Ue. Ha annunciato Domenico De Maio, assessore all’Urbanistica: «Sarà tutto online e riservato ai giovani architetti».


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