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Aperture Ue a un piano di liquidazione dei debiti della Pa

L’Unione europea apre ad un piano di liquidazione dei debiti pregressi della Pubblica amministrazione fuori dai vincoli stringenti su deficit e debito pubblico. Dopo il pressing delle imprese, che stanno lanciando l’allarme liquidità, e dopo quello del governo italiano nel vertice Ue della scorsa settimana, da Bruxelles sono in arrivo risposte concrete. E potrebbero essere annunciate già oggi, in una conferenza stampa che il vice presidente della Commissione europea, responsabile per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, terrà a fine mattinata.
Intanto, come anticipato al Sole 24 Ore, il governo italiano è pronto a sfruttare i margini di flessibilità già presenti nel Patto di stabilità per individuare nuove risorse da destinare sia agli investimenti produttivi, per circa 7,5 miliardi, sia ai pagamenti della Pa.
La somma che le amministrazioni pubbliche devono alle imprese è molto consistente: secondo gli ultimi dati ufficiali della Banca d’Italia, che risalgono al 2011, è di 71 miliardi di euro. Verosimilmente ad oggi sarà già cresciuta visti i tempi medi dei pagamenti nel nostro paese, che si aggirano attorno ai 186 giorni. Confindustria, nel documento presentato in campagna elettorale alla forze politiche, ha chiesto lo sblocco di 48 miliardi. L’allarme delle imprese è stato raccolto anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha visto il numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi, la scorsa settimana, ed ha sollecitato le forze politiche ad affrontare i temi dell’economia reale, a partire dai pagamenti alle imprese. Intenzione del governo è di inserire nel Programma nazionale di riforma che sarà inviato alla Ue a metà aprile gli interventi per poter sbloccare nuovi fondi e di varare rapidamente un decreto che dia flessibilità alle amministrazioni.


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