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Patrimonio in svendita causa vincoli di spesa

Patrimonio pubblico in svendita in nome del patto di stabilità. È accaduto a Venezia, dove il comune ha ceduto, a fine dicembre, la partecipazione che deteneva in Save spa, la società che gestisce l’aeroporto di Venezia, a circa 50 milioni di euro. Bene, oggi, a distanza di tre mesi, quella quota ne vale 78 di milioni.

Con un guadagno, da parte dell’acquirente, di più del 50%. Un vero affare, non c’è che dire. Ma vediamo la vicenda nel dettaglio (denunciata a più riprese dal Movimento 5 Stelle Venezia). L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giorgio Orsoni, si è ritrovata a fine anno stretta nella morsa del mancato rispetto del patto di stabilità, e ha cercato di salvare il salvabile stipulando, il 24 dicembre 2012, il contratto di compravendita delle quote detenute in Save spa (il 14,098%) con la società statunitense San Lazzaro llc (Fondo gestito da Amber Capital Uk llp), a un prezzo pari a 6,401 euro per azione, per complessivi 49,94 milioni di euro circa. Un prezzo, però, ben al di sotto degli 8 euro per azione considerati incongrui dalla stessa giunta comunale a ottobre 2012 (deliberazione n. 483/2012). Ebbene, subito dopo, il 28 dicembre 2012, il presidente del consiglio dei ministri ha definitivamente sottoscritto il decreto che approva il nuovo contratto di programma tra Save ed Enac, stipulato il 26 ottobre 2012, dove si prevedono, tra l’altro, la deroga alla normativa vigente in materia di regolazione tariffaria e 600 milioni di nuovi investimenti. Morale: le quotazioni del titolo Save si sono impennate in Borsa e oggi viaggiano alla bellezza di 10 euro per azione.


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