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Costi standard sui servizi amministrativi
Gli altri provvedimenti. I tasselli del federalismo negli enti locali

La convenzione con San Marino non esaurisce il ricco menù di interventi varati dal Consiglio dei ministri di ieri. Tra cui spiccano la comunitaria 2013, il regolamento sull’8 per mille, il decreto legislativo correttivo su Roma capitale e il Dpcm sui fabbisogni standard di Comuni e Province. 
Partiamo dal recepimento di norme comunitarie. Il Cdm di ieri ha dato il via libera definitivo a due Ddl: la legge di delegazione e la nuova legge europea per il 2013. Con quest’ultima, che dal 2012 ha raccolto il testimone della vecchia “comunitaria”, il Governo Monti punta a chiudere una ventina di procedimenti aperti contro l’Italia nonché 10 casi di pre-contenzioso Eu Pilot su 99 procedure avviate contro il nostro Paese (su cui si veda «Il Sole 24 Ore» del 28 marzo). Con la legge di delegazione, invece, vengono fissati i princìpi con cui l’Esecutivo potrà attuare 35 direttive comunitarie. Recuperando così gran parte delle misure che erano contenute nelle comunitarie 2011 e 2012, arenatesi nelle secche di fine legislatura.
Contestualmente il Governo ha approvato in via definitiva il Dpcm che suddivide in quattro parti uguali la quota statale dell’8 per mille: agli interventi straordinari per fame nel mondo, assistenza ai rifugiati (inclusi coloro a cui è riconosciuta protezione internazionale o umanitaria), conservazione di beni culturali e calamità naturali. Anche se, in caso di calamità verificatesi nei 12 mesi precedenti, il 50% dell’8 per mille statale andrà agli interventi da eseguire nel luogo colpito dall’evento calamitoso.
Novità anche in materia di federalismo. Da un lato, l’Esecutivo ha varato il Dlgs correttivo di Roma capitale. Ad esempio prevedendo, nell’ambito di quelli destinati alla Regione Lazio, finanziamenti statali diretti a Roma capitale per il trasporto pubblico locale e attribuendo al sindaco poteri speciali per fronteggiare emergenze dovute al traffico, alla mobilità e all’inquinamento. Dall’altro, ha dato l’ok definitivo al Dpcm con i fabbisogni standard per la funzione di amministrazione generale che, nel processo progressivo di addio alla spesa storica, le singole Province e i singoli Comuni dovranno rispettare. Una funzione che nei municipi sarà divisa in quattro gruppi: «servizi di gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali»; «servizi di ufficio tecnico»; «servizi di anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico» e «altri servizi generali».


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