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Tares, aumenti rinviati a fine anno

Il dl 35/2013 ha aggiunto un nuovo capitolo all’ormai monumentale romanzo normativo riguardante la Tares. È probabile, però, che non sia l’ultimo, dal momento non tutti i problemi sono stati risolti. Il principale merito del provvedimento è quello di avere rimediato al paradossale connubio, che la disciplina previgente avrebbe innescato, fra contribuenti tartassati, da una parte, e aziende per la raccolta dei rifiuti in crisi di liquidità, dall’altra. Il capolavoro era stato compiuto dal precedente parlamento che, con la legge 228/2012 e con la successiva legge di conversione del dl 1/2013, aveva imposto il rinvio della prima rata a luglio. Il differimento non avrebbe alleggerito il carico complessivo imposto a cittadini e imprese, che, anzi, si sarebbero trovati in estate in una specie di ingorgo fiscale, stretti fra gli acconti Imu, Irpef e Ires e l’aumento programmato dell’Iva.

Esso, però, avrebbe messo in crisi i gestori del servizio rifiuti, che avrebbero visto i primi soldi veri non prima di settembre. Ora, invece, la palla ritorna ai comuni, cui spetta definire il numero delle rate (che dovranno essere almeno due, con esclusione, in questo caso, della possibilità di pagare tutto in un’unica soluzione) e le relative scadenze. Le decisioni dei sindaci dovranno essere pubblicate, anche sul sito web di ogni ente, almeno 30 prima della data di versamento. Per le prime rate, nulla cambierà rispetto all’anno scorso, nel senso che l’importo da pagare sarà commisurato a quanto versato nel 2012 a titolo di Tarsu, Tia1 o Tia2. Inoltre, i comuni potranno utilizzare i modelli di pagamento (bollettini precompilati, mav, rid ecc.) già in uso nei vecchi regimi di prelievo.

L’ultima rata, invece, dovrà essere versata «a titolo di Tares», il che implica, da un lato, che potrà essere pagata solo con F24 o con bollettino postale ad hoc (ovvero con le stesse modalità del F24), dall’altro che dovrà garantire la copertura integrale dei costi del servizio in base ai piani finanziari che saranno definiti nel corso dell’anno. Ecco che, quindi, il salasso dall’estate si sposta nell’ultimo trimestre del 2013. Ad appesantire il conto di fine anno ci sarà anche la maggiorazione per i servizi indivisibili, che assume contorni sempre più grotteschi: gli 0,30 euro a metro quadro, infatti, andranno pagati insieme all’ultima rata Tares, ma saranno riservati allo Stato.


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