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Ora per l'Anci è in pole Fassino
Crescono le probabilità che diventi presidente. Una mossa per ridimensionare Renzi

Matteo Renzi, sindaco democrat di Firenze, ha già dichiarato che non vuole la presidenza dell’Associazione nazionale comuni d’Italia-Anci, che il neoministro Graziano Delrio ha dovuto lasciare.

Se però, aldilà delle dichiarazioni ufficiali, avesse fatto un pensiero a mettersi a capo dei primi cittadini italiani, lui che non perde occasione di esaltare il valore politico del loro ruolo, così vicino ai problemi della gente e che nel giugno scorso ne aveva riuniti a Firenze alcune centinaia, se insomma Renzi ci ripensasse, dovrebbe guardarsi dal suo omologo torinese, nonché compagno di partito, Piero Fassino.

Che, secondo una conversazione captata ieri in un bar del centro di Milano, in prossimità della Stazione Cadorna, viene spinto verso la presidenza Anci.

Il perché di una location così distante dai palazzi del potere democrat è presto detto: a parlare è un ospite di Gigi Ponti, sindaco piddino di Cesano Maderno (Mb) e uomo forte democrat in Brianza, tanto da essere stato vanamente opposto al pidiellino Dario Allevi alle provinciali del 2009. Ponti, che ha l’ufficio da quelle parti, s’era concesso una pausa caffè con l’ospite.

«L’altra sera ero a Padova, a cena con Flavio Zanonato», ha spiegato l’anonimo interlocutore, parlando dell’ex sindaco di Padova, da pochi giorni ministro dello Sviluppo economico del governo di Enrico Letta.

«Zanonato è uno splendido provinciale», ha proseguito l’ospite, «arrivato a Roma, mette su Twitter tutto: incontra Corrado Passera e via un cinguettio.

Però ha una gran voglia di fare ed è bravo».

Per inciso, anche la cena di cui si parla potrebbe essere quella di cui il ministro ha pubblicato una foto domenica mattina: una tavolata imbandita, molta gente al tavolo, e una chiosa: «Cena con amici e collaboratori». L’ex sindaco di Padova, ha spiegato l’ospite, «è in quel ministero per un assist di Pier Luigi» ed essendo Zanonato un bersaniano d’acciaio, a Ponti non è passato per la testa di chiedere il cognome dello sponsor politico, trattadonsi evidentemente dell’ex segretario democrat.

Più interessante il dettaglio che, l’ex commensale di Zanonato, ha aggiunto un attimo dopo: «Nella nomina», ha proseguito infatti, «ha contato molto anche Fassino e non l’avrei creduto».

E già che era stato aperto il file relativo al sindaco torinese, già ministro degli Esteri e segretario dei Ds, ecco servito un aggiornamento: «Stanno cercando di convincere Fassino ad accettare la presidenza dell’Anci, se no, ci va quell’altro (Renzi, ndr) a cui però non bisogna dare un ulteriore pretesto per far casino, per questo la cosa va fatta, ma va fatta bene».

Fassino, alla guida di una metropoli del Nord, con una grande esperienza politica alle spalle, avrebbe un profilo tale da indurre il Rottamatore a non farsi venire strane idee sull’Anci.


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