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Immobili p.a., il Demanio stringe i costi

Agenzia del demanio al lavoro per il contenimento dei costi degli immobili della p.a. Grazie a una norma inserita nel recente ddl semplificazioni, le amministrazioni avranno l’obbligo di comunicare il proprio fabbisogno di spazio (si veda ItaliaOggi del 19 giugno 2013). Cambierà il parametro di riferimento: dal concetto di metro quadro a persona si andrà verso il costo totale a persona (total occupancy cost), includendo quindi anche gli oneri indiretti, compresi quelli energetici. A spiegarlo a ItaliaOggi è Stefano Scalera, direttore del Demanio, a margine di un convegno sulle società di investimento immobiliare quotate (Siiq), che si è tenuto giovedì a Milano. «L’attività si articola in due fasi», afferma Scalera, «la prima è la raccolta dati da parte delle amministrazioni. A oggi, nonostante l’adempimento sia volontario, abbiamo avuto un riscontro da circa il 47% degli enti. La seconda fase sarà invece costituita dal benchmarking tra le diverse amministrazioni, relativamente alle spese collegate agli immobili. Scendere nel dettaglio delle singole voci è indispensabile per una vera spending review». Un processo senz’altro articolato, ma che finora ha consentito allo stato di risparmiare circa 50 milioni di euro di sole locazioni. Al centro dei lavori c’erano le Siiq e i nuovi veicoli societari introdotti dall’articolo 33-bis del dl n. 98/2011, che possono beneficiare di un trattamento fiscale analogo. Il binomio real estate-finanza è ancora debole: mentre alla borsa di Parigi l’industria immobiliare rappresentata vale il 5% del comparto, in Italia è appena lo 0,2%. Un fenomeno che rispecchia la scarsa propensione dei soggetti nazionali ad approdare sui mercati, dal momento che «solo il 20% del pil è quotato», evidenzia Massimo Tononi, presidente Borsa Italiana. Secondo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, «l’immobiliare è il settore che, forse più di altri, deve seguire trasparenza, regole di governance chiare e moralità dei protagonisti. Contemporaneamente a qualche aggiustamento legislativo andrà operata una selezione accurata dei partecipanti al mercato». Alessandro Balp, partner dello studio Bonelli Erede Pappalardo, ha invece passato in rassegna le campagne di dismissione del mattone pubblico negli altri paesi europei, «dove negli ultimi dieci anni sono stati privatizzati immobili per circa 25 miliardi di euro, soprattutto in Inghilterra, Germania e Olanda. Le operazioni non hanno riguardato solo cessioni, ma sono state strette anche partnership pubblico-privato per la manutenzione straordinaria e la valorizzazione dei fabbricati pubblici non utilizzati».


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