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Rendita catastale a metri quadrati. Più poteri ai Comuni
Delega fiscale. Voto in Commissione alla Camera

Nuovo passo in avanti, con pochi ritocchi, per la riforma del Catasto, monitoraggio rafforzato sulla lotta all’evasione fiscale, che sarà al centro di una relazione annuale al Parlamento in cui si farà il punto anche sui risultati di Regioni e Comuni, e possibile ripensamento sull’incorporazione delle agenzie fiscali disposta dalla spending review del 2012.

Sono questi i frutti del lavoro svolto ieri in commissione Finanze alla Camera sui primi quattro articoli della delega fiscale, che sarà sotto esame anche nei prossimi giorni in vista di un rapido approdo in Aula.

Sulla riforma del Catasto, il testo ha ricevuto ieri qualche modifica rispetto alla versione uscita dal lavoro del comitato ristretto, ma mantiene lo stesso impianto. Un’impostazione che alimenta il giudizio positivo di Daniele Capezzone (Pdl), che prima alla guida del comitato ristretto e ora come presidente della Commissione sta conducendo in porto la delega fiscale (atto Camera 282).

«Da liberale – dice Capezzone – sono entusiasta del risultato, che è andato anche al di là dei confini della maggioranza. E del resto la stessa Confedilizia ha detto che è un catasto liberale. Ora che il quadro è chiarito, va detto sulla questione dell’invarianza di gettito non ci siamo limitati a una citazione ma abbiamo strutturate vere tutele per il cittadino: le relazioni del Governo al Parlamento, l’algoritmo per gli estimi che va fatto secondo la letteratura scientifica e il cui procedimento di formazione deve essere pubblico, la partecipazione dei cittadini; il valore di mercato come tetto massimo e la tutela giurisdizionale del contribuente».

Nel concreto, l’impianto della delega per riformare il catasto è ora articolato così: valore patrimoniale medio sulla base del valore di mercato, espresso in metri quadrati e determinato con funzioni statistiche espresse in un algoritmo che sarà frutto delle metodologie scientifiche espresse a livello nazionale (il Governo ha cancellato l’obbligo di tenere conto anche della letteratura scientifica internazionale); determinazione della rendita catastale (utilizzata attualmente, per esempio, ai fini delle imposte sui redditi) con metodologie analoghe a quelle usate per il valore ma basata sul valore locativo ed espressa (qui è intervenuto un emendamento governativo) anch’essa in metri quadrati; partecipazione dei Comuni al processo di riforma, con un richiamo esplicito (voluto da un emendamento governativo) all’obbligo di delegare ai municipi le funzioni di «revisione degli estimi e del classamento» di cui al Dlgs 112/98; ridefinizione del sistema delle commissioni censuarie e delle sanzioni catastali; partecipazione delle Entrate all’elaborazione di piani per lo scambio d’informazione con i Comuni: l’agenzia (così in un emendamento governativo) si sostituirà completamente in caso d’inerzia degli enti locali; possibilità per il contribuente di ricorrere in autotutela sull’attribuzione delle nuove rendite catastali; previsione di un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza degli immobili e abbattimenti tributari per le case rese inagibili da eventi calamitosi. Oltre alle questioni catastali, le modifiche approvate ieri accolgono la richiesta del Pd (primo firmatario Marco Causi) di esaminare in Parlamento i risultati dell’accorpamento delle agenzie fiscali che ha unito il Territorio alle Entrate e i Monopoli alle Dogane, per decidere se sia il caso di tornare sui propri passi o sia meglio proseguire sulla strada tracciata dal Governo Monti. Sempre in Parlamento si farà poi un esame annuale sulla lotta all’evasione, che con un emendamento firmato da Michele Pelillo e Paolo Petrini (entrambi Pd) sarà esteso ai risultati ottenuti da Regioni ed enti locali. Sotto esame finiranno anche le esenzioni e le esclusioni dall’imponibile.


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