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Dl Imu, scongiurato il fantasma della prima rata
Ritirati tutti gli emendamenti che prevedevano di modificare le soglie di esenzione

Archiviata la prima rata Imu. Durante la giornata di ieri, infatti, sono stati ritirati tutti gli emendamenti al dl 102 aventi ad oggetto una possibile riformulazione del pagamento della rata di giugno.

A scatenare la reazione a catena, il ritiro dell’emendamento Pd che prevedeva la reintroduzione del pagamento anche della prima rata per tutte le abitazioni con rendita catastale pari e superiore a 750 euro.

Trova accoglimento, quindi, l’appello lanciato ieri all’unisono dai presidenti delle Commissioni bilancio e finanze della Camera, Francesco Boccia (Pd) e Daniele Capezzone (Pdl), finalizzato al ritiro di tutte le proposte di modifica ai primi due articoli.

Per entrambi i presidenti era, infatti, necessario scongiurare il rischio non solo di rimettere mano a una questione politica già ampiamente affrontata nei mesi precedenti ma, soprattutto, che rimettendo in gioco la possibilità del pagamento della prima rata dell’Imposta municipale si creassero sovrapposizioni con i versamenti già elargiti ai comuni in sostituzione dei mancati introiti derivati dall’Imu.

Nonostante l’adesione quasi unanime di tutti gli schieramenti politici all’appello di Boccia e Capezzone, resta sul tavolo la proposta di Scelta civica, in base alla quale raddoppiando le detrazioni già previste, il 70% dei proprietari sarebbe comunque esentato dal pagamento dell’imposta, mentre il restante 30% la pagherebbe con l’applicazione di un ampio sconto.

«Terremo sul tavolo la nostra proposta fino a che il governo non ci assicurerà che i 2,5 mld necessari per coprire anche la seconda rata Imu non deriveranno da altri aumenti di imposte già esistenti», ha spiegato a ItaliaOggi il vicepresidente della Commissione finanze Enrico Zanetti (Sc), «il governo, per ora, ha solo garantito che le coperture verranno trovate, senza spiegare né come né perché.

Quando arriverà un chiarimento saremo ben lieti di fare marcia indietro». Torna, quindi, un clima relativamente sereno nelle Commissioni, confermato anche dal calendario dei lavori: «Dovendo votare su poco più di 50 emendamenti di carattere formale», ha spiegato Zanetti, «contiamo di arrivare in Aula già domani pomeriggio (oggi ndr)».

A dichiarare la propria soddisfazione per il lavoro svolto, il presidente Boccia: «questo decreto non è solo Imu, ma anche Cig ed esodati è, quindi, una vittoria di tutta la maggioranza che va incontro anche alle richieste dei sindacati».

Ad uscire con il sorriso sulle labbra a seguito del ritiro degli emendamenti anche il presidente Capezzone: «Lasciarsi alle spalle la prima rata Imu è un grande successo ora, però, occorre vigilare affinché sia confermata anche l’abolizione della seconda rata Imu e vengano evitate storture con la formulazione della nuova Service tax».

Proprio sulla Service tax è intervenuto ieri il sottosegretario all’Encomia Pier Paolo Baretta (Pd) che, dopo aver contribuito al ritiro delle proposte di modifica avanzate dal Pd, rassicurando gli esponenti politici circa il rispetto del 3% del rapporto deficit/pil, ha spiegato: «La Service tax sarà costituita da due componenti, quella patrimoniale e quella relativa ai servizi.

Quella patrimoniale, che per sua stessa natura sarà progressiva, avrà un ruolo importante che definiremo con la legge di stabilità».


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