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Meno vincoli per gli appalti
Le nuove direttive approvate dal Parlamento Ue. Il recepimento entro due anni

Meno vincoli per partecipare agli appalti; più spazio alle trattative private; offerte da inviare in tempi più ridotti; aggiudicazione dell’appalto prevalentemente sulla qualità offerta e non sul solo ribasso; nuova procedura del partenariato con innovazione; più difficili i maxi lotti; più garanzie nei subappalti.

Sono queste alcune delle numerose novità contenute nelle nuove direttive appalti pubblici e concessioni approvate ieri dall’aula del Parlamento europeo che dovranno essere pubblicate sulla Gazzetta Europea entro 20 giorni e poi essere recepite entro 24 mesi. I testi sostituiscono le vigenti direttive 2004/17 e 18 applicabili sia ai settori ordinari che ai settori speciali (acqua, energia e trasporti) e per la prima volta dettano norme procedurali anche per le concessioni di servizi pubblici (con l’eccezione del settore idrico in virtù delle forti resistenze tedesche emerse in fase di discussione delle nuove regole).

Va subito premesso che l’impatto delle nuove direttive nel nostro ordinamento sarà per molti versi attenuato dal fatto che in questi anni le numerose modifi che al codice dei contratti pubblici (che hanno recepito anche contenuti di importanti sentenze della Corte di giustizia) hanno già anticipato molte novità. È il caso, per esempio, della suddivisione in lotti, per cui la direttiva prevede a tutela delle piccole e medie imprese, la facoltà di operare la suddivisione (con obbligo di motivazione se invece si sceglie di non suddividere in lotti).

Così come per le verifiche dei requisiti e la comunicazione in via elettronica fra p.a. e imprese si prevede un sistema di banche dati che, nella sostanza, ricalca quello dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici dell’AvcPass. Importante la novità sui limiti di fatturato richiesti in sede di gara, che non potrà superare il doppio del valore dell’appalto, così come la riduzione del termine per presentare offerte nelle procedure aperte che scende da 52 a 35 giorni, che diventano poi 15 con la preinformazione (oggi in Italia il limite è di 22 giorni).

In tema di aggiudicazione del contratto molta attenzione viene riservata alla limitazione del criterio del massimo ribasso: grazie al nuovo criterio di «offerta economicamente più vantaggiosa» (Meat) nella procedura di aggiudicazione si darà più enfasi a qualità, considerazioni ambientali, aspetti sociali o innovazione, pur tenendo conto del prezzo e dei costi del ciclo di vita dei prodotti o dei servizi.

È significativo anche che la direttiva preveda che il costo possa «assumere la forma di un prezzo o costo fisso sulla base del quale gli operatori economici competeranno solo in base a criteri qualitativi». Sul fronte delle procedure di gara utilizzabili importanti le novità sulle procedure negoziate (trattative private) che, oltre ai casi attualmente previsti, potranno essere utilizzate anche quando vi sia «concorrenza assente per motivi tecnici» o, senza il limite attuale del 50%, per nuovi lavori o ripetizione di lavori già assegnati sulla base di un progetto oggetto di gara.

noltre debutta una sorta di variante dell’attuale dialogo competitivo, il partenariato per l’innovazione, dove la stazione appaltante e i privati lavorano all’individuazione a una soluzione per soddisfare un’esigenza «di prodotto, servizi o lavori innovativi che non può essere soddisfatta acquistando prodotti, servizi o lavori disponibili sul mercato».

Vengono inserite anche garanzie per i subappaltatori dal punto di vista dei pagamenti (ogni singolo stato dovrà scegliere se attuare o no questa norma), con la facoltà (già prevista oggi dal dpr 207/2010 per i servizi di ingegneria e architettura e dal codice per i rapporti fra general contractor e sub affidatari) , di pagamento diretto del subappaltatore.

La direttiva prevede però che gli stati membri possano inserire anche idonei meccanismi, da rendere noti negli atti di gara, che consentano al contraente principale di opporsi a pagamenti indebiti.

Trasmissione dati. Intanto ieri con circolare n. 1/2014 l’Autorità vigilanza contratti pubblici (Avcp) ha reso noto che è già operativo l’applicativo gratuito del governo per la generazione del fi le in formato aperto prescritto per la trasmissione dei dati all’Avcp conforme alla normativa anticorruzione.

Le p.a. già abilitate all’utilizzo dell’applicativo offerto gratuitamente dal Mipa «Amministrazione trasparente» troveranno nella propria area di gestione, a da 20 gennaio 2014, l’interfaccia e le informazioni giuridico operative per l’utilizzo. L’accesso al nuovo servizio gratuito è riservato esclusivamente alle p.a. che usufruiscono del servizio «Amministrazione trasparente».


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