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Semplificazioni: in cima alla lista sempre il Fisco
SONDAGGIO MINISTERO PA

C’è un grande bisogno di semplificazione. Soprattutto in questi giorni in cui i cittadini sono alle prese con il calcolo della mini-Imu e si sono ritrovati nella cassetta postale la lettera del Comune con il saldo della Tares, quella che prima si chiamava Tarsu e tra un po’ diventerà Tari. Ma in tema di tassa rifiuti la complicazione non è solo terminologica. Il pagamento, infatti, si sdoppia: una parte va versata con bollettino postale, un’altra con F24.

Sarà per questo che gli italiani quando pensano a una burocrazia più amichevole mettono in cima alla lista dei loro desideri gli adempimenti fiscali. E ciò sia che la proposta arrivi dai cittadini sia che siano chiamate in causa le imprese. Entrambi chiedono un Fisco più chiaro e meno vessatorio. Ora, infatti, gli obblighi tributari a cui tener dietro durante l’arco dell’anno sono troppi, i calcoli delle imposte cervellotici, le regole poco chiare e soggette a continui cambiamenti.

È il risultato della consultazione telematica “Le 100 procedure più complicate da semplificare” lanciata a metà ottobre dal ministero della Pubblica amministrazione in collaborazione con l’Anci, la Conferenza dei presidenti di Regione e l’Upi e che si chiude quest’oggi. A metà della scorsa settimana erano arrivate 1.500 segnalazioni, mille da parte dei cittadini e 500 dalle imprese. Spesso, però, le esigenze di cittadini e imprese coincidono. Si è detto della necessità comune di avere una fiscalità più chiara. Stesso discorso per le procedure dell’edilizia, che entrambi pongono al secondo posto: c’è la necessità di avere a che fare con tempi più ragionevoli per il rilascio delle autorizzazioni (permesso di costruire, Scia, Dia), di snellire le attuali complicazioni in materia di autorizzazione paesaggistica o sismica, di confrontarsi con regole uniformi e certe, che non varino da comune a comune.

Dal terzo posto in poi, invece, le richieste di cittadini e imprese prendono strade diverse. I primi rivendicano più facilità nell’accesso alle prestazioni sanitarie (dalla prenotazione delle visite specialistiche alla scelta del medico di base), nelle procedure relative ai disabili (riconoscimento dell’invalidità, richiesta di ausili e protesi, permessi di lavoro e contrassegno per l’auto), nei pagamenti (estensione della modalità telematica e uniformità delle modalità).

Invece le imprese – quelle che hanno risposto sono per il 65% aziende con meno di 5 addetti – chiedono meno vincoli nel rilascio delle autorizzazioni di inizio attività (la modulistica ora è, per esempio, estremamente varia), nel rilascio del Durc (il documento unico di regolarità contributiva), nella presentazione della documentazione antimafia, nelle procedure relative alla sicurezza sul lavoro (formazione e aggiornamento dei dipendenti, controlli sulle attrezzature, tenuta del registro infortuni).

Che fine faranno queste indicazioni? «Il Governo – risponde il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia – proporrà importanti misure di semplificazione. Nei prossimi mesi si dovrà, infatti, lavorare avendo come cardini, all’interno della strategia di politica economica, un Fisco più snello, in particolare per le famiglie, e l’azione di sburocratizzazione».


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