MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Cinque ostacoli sulla Tasi al via

Tributi. Regolamenti e aliquote da approvare entro il 28 febbraio anche per ottenere i fondi per l'abitazione principale

La distribuzione dei fondi per le detrazioni sull’abitazione principale entro il 28 febbraio e le elezioni amministrative di maggio impongono ai Comuni un’approvazione rapida del bilancio e del regolamento e delle aliquote Tasi, ma il tributo sui servizi indivisibili presenta diversi problemi applicativi.

Gli oggetti imponibili
Sono i fabbricati, compresa l’abitazione principale, le aree scoperte, anche edificabili, a qualsiasi uso destinati. Il problema più rilevante è capire se le aree scoperte includono i terreni agricoli. La base imponibile è quella prevista per l’applicazione dell’Imu; da tale rimando si potrebbe ricavare il principio generale che tutti gli oggetti per i quali è possibile determinare una base imponibile Imu sono soggetti a Tasi, compresi i terreni agricoli. È, però, assurdo ci sia questo dubbio.

Le esenzioni
Tutte le esenzioni previste dalla disciplina Imu non sono automaticamente applicabili alla Tasi, salvo non siano recepite nel regolamento comunale. In linea generale sono quindi assoggettati tutti gli immobili, a qualsiasi uso destinati, posseduti da Stato, Regioni, Province, Comuni, Asl, enti non commerciali ed enti ecclesiastici, compresi anche i terreni agricoli montani. L’unico oggetto che potrebbe ritenersi comunque escluso è il fabbricato di categoria E, per il quale la disciplina Imu non detta alcun criterio per la quantificazione della base imponibile.

Le riduzioni
Il Comune può stabilire riduzioni, ma anche esenzioni, per le abitazioni con unico occupante o a uso stagionale e può tener conto di «superfici eccedenti il normale rapporto tra produzione di rifiuti e superficie stessa». Anche in questo caso, le riduzioni Imu non sono applicabili alla Tasi. Quindi, per esempio, niente riduzione del 50% della base imponibile per i fabbricati inagibili e storici o per le riduzioni Imu in caso di conduzione diretta del terreno da parte di un coltivatore diretto.

L’abitazione principale
Nella Tasi non è prevista una detrazione base per tutti. È il Comune a deciderne le modalità, anche se lo Stato ha già stanziato 500 milioni e potrebbe riconoscere la possibilità di aumentare l’aliquota massima del 2,5 per mille di altri 0,8 punti, purché il gettito sia destinato alle detrazioni. In particolare, uno sconto fiscale che tenga conto del reddito e del numero di componenti della famiglia. Si tratta però di mere petizioni di principio, inapplicabili con un sistema che vede l’invio di un modulo precompilato dal parte del Comune, il quale ovviamente non è in grado di agganciare, almeno nel breve periodo, le informazioni sul reddito, desumibili dall’Anagrafe tributaria, al singolo soggetto passivo Tasi. Ancor meno attuabile è il collegamento con l’Isee.

I moduli precompilati
L’invio dei moduli presuppone l’esatta conoscenza dei soggetti passivi, ricavabili dal l’Imu, per la quota di competenza dei «possessori», e dalla Tares/Tari, per la quota di competenza degli «occupanti». Anche ipotizzando l’integrazione tra le banche dati Imu e Tari, peraltro non sempre in possesso del Comune, c’è il problema che nella tassa sui rifiuti non tutti gli immobili sono dotati di identificativi catastali ed è per questo che si ammette ancora un prelievo basato sui metri quadrati.
L’invio dei modelli precompilati è poi incompatibile con la dichiarazione Tasi da presentare il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento. Così, ad esempio, il Comune dovrebbe inviare un precompilato per un’area fabbricabile, quando il contribuente dovrà dichiarare il suo valore l’anno successivo.


www.lagazzettadeglientilocali.it