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Tasi,lo stop alle sanzioni arriva «in settimana»
Tributilocali. Nuovo annuncio del governo

Dovrebbero arrivare «in settimana» le indicazioni governative sullo stop alle sanzioni per la Tasi. Ad annunciarlo, intervistato da Radio24 nel corso della trasmissione «Effetto giorno», è stato il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, lo stesso che la settimana scorsa aveva annunciato l’intenzione dell’Esecutivo di bloccare le penalità per il debutto del nuovo tributo sui servizi.

L’idea, che dovrebbe tradursi in una risoluzione del dipartimento Finanze, è quella di far poggiare le istruzioni sull’articolo 10 dello Statuto del contribuente, in base al quale sanzioni e interessi non devono colpire le violazioni effettuate da contribuenti disorientati da «obiettive condizioni di incertezza» delle regole tributarie. Regole fiscali alla mano, queste «obiettive condizioni di incertezza» dovrebbero però essere certificate da un giudice, quindi al termine di un contenzioso in cui il Comune ha attivato l’accertamento e il contribuente ha impugnato l’atto. Nei bailamme di scadenze e aliquote locali i punti interrogativi certo non mancano, ma proprio questa situazione rischia di complicare anche il compito della risoluzione: i titolari dell’entrata restano in ogni caso i Comuni, per cui la risoluzione dovrebbe di fatto trasformarsi in un’indicazione il più possibile fondata, ma difficilmente vincolante in via automatica.

Il problema non riguarda i molti Comuni che, pur avendo deliberato in tempo per far scattare l’acconto del 16 giugno, hanno deciso di chiamare i contribuenti a versare in date successive, oppure hanno deciso in seconda battuta di rinviare la scadenza per venire incontro a contribuenti e professionisti in difficoltà. A differenza dell’Imu, che per una quota (il gettito ad aliquota standard sui fabbricati di «categoria D») va allo Stato, la Tasi è un’entrata interamente locale, per cui gli unici ad attivare gli accertamenti sono i Comuni, ed è ovviamente impensabile che un’amministrazione prima decida di rinviare i termini e poi contesti il ritardo a chi non ha rispettato la vecchia scadenza.

L’intervento diretto del Governo, sotto forma appunto di risoluzione, dovrebbe servire a ottenere lo stesso effetto anche nei Comuni in cui le proroghe non sono state decise: questi enti, anche dopo la risoluzione, potrebbero avventurarsi nel contenzioso, ma troverebbero nelle indicazioni ministeriali un ostacolo forse insormontabile a un eventuale vittoria in giudizio. In questa situazione, resta però da capire fino a quando le sanzioni rimarrebbero congelate: un’ipotesi può portare a seguire le date decise nei singoli Comuni e, dove la proroga non è stata concessa, a chiedere di fermare gli accertamenti fino al 16 dicembre, data del saldo.

In ogni caso, ogni mossa della Tasi finisce per intricare ulteriormente un quadro sempre più caotico. Anche per questa ragione il sottosegretario all’Economia Zanetti ieri è tornato a definire il Fisco immobiliare 2014 «un disastro», creato l’anno scorso a causa di «quella strana maggioranza che aveva al suo interno dei sabotatori». Il risultato è che «con il binomio Imu-Tasi si è superato il limite della decenza, e se l’anno prossimo saremo in una situazione anche solo simile a quella di quest’anno, avremo clamorosamente fallito anche noi».


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