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Imu e Tasi al canto del cigno
L'annuncio del premier Renzi accolto favorevolmente dall'Anci e dai proprietari immobiliari

<p>Un altro giro di giostra nella fiscalit&agrave; locale. Dopo Imu, Tasi, Tarsu, Tares, Tari, dall’anno prossimo gli italiani avranno a che fare con un’altra sigla che per&ograve; dovrebbe portare un po’ di chiarezza in un quadro di adempimenti che si &egrave; presto trasformato in un incubo per imprese e professionisti. Arriver&agrave; infatti un tributo unico sul mattone. Ma unico per davvero, non come la Iuc, l’Imposta unica comunale, che a dispetto del nome ha lasciato in vita Imu, Tasi e Tari per tassare rispettivamente il patrimonio, i servizi resi ai cittadini e i rifiuti prodotti. Ad annunciare il progetto di una sola tassa sulla casa, che dovrebbe quindi unificare Imu e Tasi, &egrave; stato il premier Matteo Renzi lasciando intendere quindi che la prossima legge di stabilit&agrave; conterr&agrave; ancora una volta una riscrittura delle regole del fisco locale.</p>
<p>La Tasi, che sta per chiamare alla cassa i contribuenti del 64% dei comuni italiani, sta infatti creando mal di testa un po’ dappertutto proprio per il suo rapporto a doppio filo con l’Imu (la base imponibile dei due tributi &egrave; la stessa).</p>
<p>Il legislatore ha stabilito la regola generale che la somma di Imu e Tasi non debba superare l’aliquota massima Imu prevista per ciascuna tipologia di immobile (6 per mille per le prime case e 10,6 per le seconde), ma molti comuni hanno fatto di testa loro sforando il tetto anche in assenza di detrazioni (la &laquo;condicio sine qua non&raquo; che legittima l’applicazione di un ulteriore 0,8 per mille per finanziare gli sconti). E cos&igrave; molti contribuenti sono ora costretti a correggere da soli gli errori dei sindaci. Gli enti che invece hanno applicato correttamente le disposizioni sulle aliquote (lasciate alla totale discrezionalit&agrave; dei sindaci seppur con i paletti di cui sopra) si sono per&ograve; ritrovati con le mani legate soprattutto sulla tassazione delle seconde case. Chi infatti aveva gi&agrave; l’Imu al massimo ha dovuto esentare dalla Tasi gli immobili diversi dall’abitazione principale, oppure ha dovuto limitare l’aliquota allo 0,8 per mille solo per quest’anno e solo, come detto, in presenza di detrazioni sulla prima casa. Ma i sindaci non sono stati molto generosi nel riconoscere quegli sconti che invece con la vecchia Imu erano fi ssi per legge. E proprio questo ha reso la Tasi mediamente pi&ugrave; salata dell’Imu. Secondo Federconsumatori e Adusbef, la stangata sar&agrave; in media di 373 euro, ma la cifra &egrave; stata contestata dall’Anci che parla invece di 184 euro di prelievo medio sulla prima casa.</p>
<p>Il nuovo tributo unico dovrebbe semplificare il quadro delle aliquote, ma &egrave; improbabile che possa ricomprendere anche la Tassa rifiuti (Tari) che poi pi&ugrave; che una tassa &egrave; una tariffa. Difficile unificarla, perch&eacute; tra l’altro la normativa europea ne fissa i contorni.</p>
<p>Un altro fattore di complicazione, che (anche a giudicare dai moltissimi quesiti giunti sul punto a ItaliaOggi) ha confuso parecchio le idee ai contribuenti, riguarda la tassazione degli inquilini che da quest’anno sono chiamati a pagare una quota della Tasi.</p>
<p>I tecnici ministeriali che stanno lavorando al dossier sul nuovo tributo dovranno decidere se mantenere o rottamare la misura.</p>
<p>Al Tesoro, comunque, un progetto organico di superamento di Imu e Tasi c’&egrave; gi&agrave;. L’ha elaborato il sottosegretario all’economia Enrico Zanetti che ha consegnato il dossier al ministero e all’Anci. L’obiettivo &egrave; unifi care Tasi e Imu, semplifi cando la normativa e le scadenze. Nessuna novit&agrave;, per il momento, sulle detrazioni che resteranno affidate alle scelte discrezionali dei comuni.</p>
<p>Zanetti tuttavia &egrave; favorevole al ritorno di detrazioni fi ssate a livello nazionale, come accadeva per l’Imu: 200 euro, pi&ugrave; 50 euro per figlio, con un tetto di 400 euro. L’idea di una tassa unica viene salutata favorevolmente dall’Anci e da Confedilizia, la confederazione dei proprietari. &laquo;&Egrave; benvenuta&raquo;, si legge in un comunicato dell’Associazione dei comuni, &laquo;a condizione che si assicuri un sistema semplice, sostenibile e duraturo per la generalit&agrave; dei municipi, e che non si comprometta ancora una volta la possibilit&agrave; di approvare i bilanci in tempo utile per gestire gli enti&raquo;. Secondo Confedilizia il progetto del tributo unico &laquo;viene incontro alle nostre esigenze pi&ugrave; volte rappresentante&raquo;, dice il presidente Corrado Sforza Fogliani, &laquo;ma occorre un’operazione fiducia imperniata su una diminuzione delle attuali, smodate rendite catastali&raquo;.</p>


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