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Comuni e Province: "Tagli non sostenibili"
IL CASO/ IL PREMIER PUNTA ALLA LOCAL TAX CHE PREVEDA LA RIFORMA DI IMU E TASI

Nuovo fronte per Matteo Renzi, mentre la manovra 2015 è ai nastri di partenza in Parlamento. Dopo aver trovato un’intesa di massima con le Regioni il governo ieri si è trovato a dover contrastare le proteste di Comuni e Province. «La legge di Stabilità peserà sui Comuni per 3,7 miliardi e non per 1,2 miliardi, come detto finora», ha tuonato il presidente dell’Anci Piero Fassino in occasione del vertice di Palazzo Chigi con il premier Renzi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. «Avremo problemi di sostenibilità», ha aggiunto il sindaco di Torino.

Ferma la replica di Renzi: «Noi vogliamo mantenere questi saldi, su questo non si discute ma se avete controproposte entro questo perimetro siamo pronti a discuterne», ha detto ai sindaci presenti in nutrita delegazione da Pisapia (Milano) a Marino (Roma) a Nardella (Firenze).

Il governo naturalmente difende le cifre contenute nelle tabelle della “Stabilità” che prevedono un taglio così articolato: Regioni (circa 4 miliardi), Comuni (1,2 miliardi)e Province (1 miliardo).I Comuni sostengono al contrario che ai tagli va aggiunto l’effetto sul 2015 delle precedenti manovre; a questa cifra andrebbe inoltre sommato l’impatto che deriva dalla creazione del Fondo per i crediti di difficile esigibilità e l’impatto della attuazione della nuova contabilità prevista dal 1 gennaio 2015.

Cifre distanti sulle quale il governo non intende trattare, anche se all’interno dei saldi saranno possibili modulazioni e variazioni nell’ambito dell’esame parlamentare della “Stabilità”. «Il contributo chiesto dal governo ai Comuni è sopportabile», ha detto Delrio nella conferenza stampa che ha seguito l’incontro. La carta che Renzi e Delrio vogliono giocare per strappare l’intesa ai Comuni è quella della nuova local tax. Il provvedimento che stava all’interno del menù della legge di Stabilità ed è stato rinviato all’ultimo minuto, prevede una riforma della Tasi e dell’Imu, e ieri Delrio assicurato che la local tax potrà essere varata «entro la stesura finale della legge di Stabilità». Lo scacchiere fiscale registra ieri una dimissione clamorosa: il vicedirettore Marco Di Capua e il dirigente Salvatore lampone lasciano l’Agenzia delle Entrate per Finmeccanica. Di Capua era uno dei candidati alla successione di Befera, ma la scelta cadde su Rossella Orlandi.


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