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Tasi precompilata solo su richiesta
Tributi locali/1. La legge 89/2014 chiede alle amministrazioni di assicurare la massima semplificazione

La conferma della Tasi per il 2015 ripropone tutte le criticità emerse durante il primo anno di gestione del nuovo tributo, comprese le modalità di versamento.

In particolare resta il dubbio se i contribuenti continueranno a provvedere in autoliquidazione o se dovranno invece attendere dai Comuni i modelli di pagamento già compilati.

Questione che l’anno scorso è stata molto dibattuta, poiché il comma 689 della legge 147/2013 prevedeva «l’invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori», pur demandando le modalità di versamento a un apposito decreto ministeriale.

Il sistema del bollettino precompilato ha però iniziato a vacillare a febbraio 2014, in quanto la bozza del decreto ministeriale (poi confermata dal testo approvato) chiariva che la precompilazione sarebbe stata un’opzione per i Comuni e non un obbligo.

Attività comunque difficile da effettuare, perché occorreva integrare i dati degli identificativi catastali con quelli degli occupanti oppure inviare un questionario a tutti i contribuenti al fine di costruire la banca dati per l’applicazione della Tasi.

Il decreto legge 16/2014 e la legge di conversione 68/2014, che pure hanno modificato la norma sul versamento della Tasi, non hanno sciolto il nodo, ma la disciplina risultante da queste modifiche ha fatto comunque propendere per l’autoliquidazione del tributo.

In particolare, l’utilizzo del canale esclusivo di pagamento a mezzo F24 e l’aliquota dell’1 per mille che il contribuente avrebbe dovuto utilizzare nel caso di mancata adozione dei provvedimenti comunali.

Si aggiungano, per il 2015, ulteriori elementi tra cui le stesse date di versamento dell’Imu e le stesse scadenze di invio delle delibere comunali al ministero dell’Economia e delle Finanze.
Nel complesso appare evidente che la disciplina della Tasi, mutuata dall’Imu, ragiona in una logica di autoliquidazione.

Sistema, peraltro, che consente di eliminare il problema del termine previsto per l’obbligo dichiarativo, che la legge fissa al 30 giugno dell’anno successivo, evidentemente inconciliabile con l’invio dei bollettini precompilati.

Quest’anno, però, la situazione appare più complessa, perché la legge 89/2014, nel modificare per l’ennesima volta la norma sul versamento del tributo (comma 688 della legge 147/13), stabilisce che dal 2015 «i Comuni assicurano la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli».

In sostanza, la preventiva compilazione si ha solo dietro richiesta del contribuente e non è obbligatoria per i Comuni.

L’invio facoltativo dei modelli di pagamento è peraltro in linea con l’articolo 5 del decreto ministeriale del 23 maggio 2014, il quale stabilisce che il Comune “può” inviare i bollettini ai soggetti interessati.

In conclusione, anche per quest’anno la Tasi va in autoliquidazione, ma i Comuni dovranno far fronte alle eventuali richieste dei contribuenti per facilitare il pagamento.


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