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Finanza locale, pronto il decreto
Tra i nodi il fondo Tasi e il nuovo Patto

Il governo è al lavoro su un decreto legge in materia di finanza locale. Dopo il rinvio al 31 maggio del termine per l’approvazione del bilancio 2015, deciso la scorsa settimana in Conferenza Stato-città, restano ancora numerose questioni in sospeso che richiedono una soluzione urgente. In pole position, c’è il rifinziamento del fondo compensativo a favore dei comuni con la leva fiscale bloccata dal tetto alle aliquote Imu e Tasi. Ma al riguardo occorre risolvere i problemi di copertura dei 625 milioni necessari, senza i quali, però, circa 1.800 difficilmente riusciranno a quadrare i conti

Meno problematico pare essere il recepimento dell’intesa già raggiunta con l’esecutivo sulla riscrittura delle regole del Patto, che punta a premiare gli enti che hanno ridotto in misura più incisiva la spesa corrente e quelli che hanno mostrato una maggiore capacità di riscossione delle proprie entrate, oltre che a incentivare le amministrazioni ad accantonare un adeguato fondo crediti di dubbia esigibilità. Previsto, inoltre, l’alleggerimento delle sanzioni per chi ha sforato nel 2014, anche per sgravare le nascenti città metropolitane dal fardello delle violazioni commesse dalle vecchie province.

Un altro nodo riguarda la sterilizzazione degli oneri per la restituzione delle trattenute sull’Imu e sulla Tasi che l’Agenzia delle entrate non ha potuto effettuare nel 2014 e che rischiano di squilibrare i bilanci (e il Patto) dell’esercizio corrente.

Nel provvedimento, infine, potrebbero trovare posto anche alcune norme sui tributi immobiliari comunali, anche se pare difficile che il governo decida di giocare fin da subito la carta della local tax, come invece filtrato ieri.

A questo punto, sconvolgere il quadro normativo che regola i prelievi sarebbe controproducente. Più utile, invece, sarebbe inserire alcuni correttivi mirati, in particolare sulla Tasi, per ovviare alle molte storture che tale imposta presenta, a partire dalla doppia soggettività passiva di possessori e occupanti.


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