MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Morando conferma: Pa, coperture incerte
La riforma al Senato. Martedì il parere della Ragioneria

Per la delega Pa è già tempo di un nuovo, ulteriore restyling. Il testo approdato in Aula al Senato per il primo via libera è destinato ad essere rivisitato nelle stesse parti modificate dalla commissione Affari costituzionali di palazzo Madama. A confermare l’allarme già lanciato dalla commissione Bilancio (v. Il Sole 24 Ore di ieri) sul pericolo che molti dei ritocchi mai esaminati dalla stessa “Bilancio” ma approvati dalla “Affari costituzionali” possano comportare nuovi “oneri” per la finanza è il viceministro dell’Economia, Enrico Morando. Che di fatto conferma che a rischio copertura sono alcuni dei correttivi su dirigenza, segretari comunali, digitalizzazione della Pa, nuovi controlli medici sulle assenze degli statali e anche sulla “ghigliottina” per tagliare i decreti attuativi. Una lunga serie di nodi contabili peraltro incompatibili con un provvedimento, come la riforma della Pa, che è stato “collegato” dal Governo all’ultima legge di stabilità.

In attesa dei rilievi della Ragioneria generale dello Stato che arriveranno martedì alla “Bilancio”, Morando si è soffermato sui pericoli contabili e finanziari collegati alle modifiche approvate dalla commissione Affari costituzionali sugli automatismi di carriera dei dirigenti. Il viceministro, così come il presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini (Ncd), considera «foriere di nuovi oneri» le previsioni sulla riduzione del divario digitale e sulla nuova figura del dirigente incaricato di traghettare la Pa al digitale stesso. Morando si è detto di «avviso contrario» anche sulla soluzione ponte trovata per i segretari comunali e ha espresso perplessità sull’inserimento dei dirigenti delle Camere di commercio nel ruolo unico statale. Nel mirino anche il trasferimento di risorse e competenze dalle Asl all’Inps per i controlli sulle assenze per malattia degli statali. Morando ha poi chiesto di inserire la clausola di invarianza finanziaria all’articolo cosiddetto “taglia decreti”.

A questo punto, dopo i rilievi della Ragioneria e il parere della commisione Bilancio in arrivo martedì, l’Aula del Senato sarà costretta a correggere in diversi punti il testo, su cui dalla metà della prossima settimana dovrebbero cominciare le votazioni. Circa 800 gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari, tra cui un ritocco Sacconi-Quagliariello (Ncd) sull’estensione del jobs act alla Pa e un correttivo Lanzillotta (Pd) sull’allungamento a 5 anni degli incarichi dirigenziali. 

Intanto Yoram Gutgeld, uno dei nuovi commissari alla spending, ribadisce che il Governo non prevede licenziamenti nel pubblico impiego: «Trasferiremo dipendenti dove c’è bisogno. Infatti stiamo pensando all’agenzia alla mobilità». Gutgeld a La7 afferma che non bisogna solo tagliare ma occorre «spendere in modo diverso» rendendo «la spesa sociale più qualificata» e rivedendo gli investimenti.


www.lagazzettadeglientilocali.it