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Corsia veloce sui controlli
Delega fiscale. I decreti legislativi all’esame della Camera: caccia a soluzioni per favorire il rientro capitali

Una corsia preferenziale per l’abuso del diritto e la limitazione al raddoppio dei termini dell’accertamento. Nella sostanza «un via libera rapido, comunque nei 30 giorni indicati dalla delega, ma senza modifiche al decreto attuativo sulla certezza del diritto». È quello che il Pd in commissione Finanze alla Camera conta di ottenere, come spiega il capogruppo Marco Causi, con il consenso delle opposizioni e accogliendo l’auspicio del Governo: «Sull’abuso il testo presentato dal Governo rispecchia esattamente il dettato della delega e per questo le commissioni Finanze potranno esprimere un parere in tempi rapidi». Che tradotto nei fatti vorrebbe dire evitare all’abuso del diritto “il supplemento di parere” da esprimere da parte delle Commissioni parlamentari nei 20 giorni successivi ai primi trenta previsti dalla delega. D’altronde, come ricorda ancora Causi «la certezza del diritto passa anche nella limitazione del raddoppio dei termini dell’accertamento, una misura ormai divenuta strategica soprattutto per sbloccare definitivamente le adesioni al rientro dei capitali». La corsa al via libera partirà ufficialmente la prossima settimana quando i tre decreti attuativi della delega licenziati dal Cdm in prima lettura il 21 aprile scorso saranno ufficialmente incardinati nelle commissioni Finanze di Camera e Senato. Ieri, con una lettera firmata dalla ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, i provvedimenti sono stati recapitati ai due presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama. Si tratta: della codificazione dell’abuso del diritto, con la limitazione al raddoppio dei termini di accertamento e l’introduzione della cooperative compliance; dell’introduzione della fatturazione elettronica; delle norme per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese. Giovedì prossimo le due Commissioni Finanze di Camera e Senato audiranno in seduta comune il viceministro all’Economia, Luigi Casero, per poi avviare l’esame nel merito dei tre provvedimenti. Da quel giorno potrebbe dunque partire il conto alla rovescia da cui far decorrere i trenta giorni entro cui le commissioni Finanze di Camera e Senato dovranno formulare il loro parere. E ipotizzando un esame sprint come annunciato da Causi almeno per l’abuso del diritto il Governo potrebbe incassare il via libera definitivo già entro la prima settima di giugno. Più articolato, invece, potrebbe essere il cammino degli altri due provvedimenti sulla crescita e l’internazionalizzazione delle imprese e di quello sulla fatturazione elettronica, dove il “supplemento di parere” sarà quasi scontato. Sulla fatturazione, ad esempio, il capogruppo Pd sembrerebbe intenzionato a valutare con attenzione le prime indicazioni giunte dalle associazioni di categoria, secondo cui «sul passaggio alla e-fattura e allo scontrino telematico il Governo avrebbe potuto osare di più». In quale direzione Causi non lo spiega ancora ma con le prossime audizioni se ne saprà certamente di più.

Intanto sulla trasmissione telematica delle fatture occorre registare una modifica rispetto alle bozze circolate in occasione del Consiglio dei ministri del 21 aprile scorso. Si tratta del potenziamento del regime premiale per chi aderisce alla fatturazione elettronica. Come aveva già anticipato lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per chi sceglierà la fatturazione elettronica e il nuovo scontrino telematico e soprattutto garantirà la tracciabilità dei pagamenti ricevuti i termini di accertamento Iva e di quelli ai fini delle imposte dirette saranno ridotti di un anno. Tracciabilità che sarà definita con l’attuazione dell’altro decreto delegato espressamente previsto dalla legge delega e che potrebbe arrivare con la prossima tornata di provvedimenti annunciati dal Governo per metà giugno. L’incentivo sui termini di accertamento si va così ad aggiungere agli altri “bonus”: non sarà più obbligatorio l’invio dello spesometro, delle comunicazioni “black list” così come degli elenchi Intrastat. Non solo. I rimborsi Iva saranno liquidati in via prioritaria entro tre mesi dalla dichiarazione annuale.


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