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Il «sentiment» degli appalti inizia a vedere la ripresa
Contratti pubblici. Il «Procurement index» di PromoPa

Più appalti e più procedure «dematerializzate», anche se per raggiungere questo obiettivo serve una spinta normativa. Sono queste le due linee di tendenza emerse dalla nuova edizione del Procurement Index, l’indagine periodica che misura le attese degli operatori sullo sviluppo del mercato degli appalti.

Il monitoraggio, che è stato condotto dalla Fondazione PromoPa con BravoSolution e sarà presentato domani a Roma presso la Scuola nazionale dell’amministrazione, comincia a prefigurare anche nel mondo dei contratti pubblici la convinzione di un’uscita, progressiva, dalla crisi. Il 25,7% degli operatori ritiene che nei prossimi mesi gli affidamenti aumenteranno in termini numerici (la stessa opinione era stata espressa dal 20,2% degli intervistati nell’edizione precedente), e il 17,,6% (contro il 13,7% dell’ultima rilevazione) si dice convinto che cresceranno anche gli importi messi a gara. Certo, numeri come questi espressi dopo mesi di riduzioni costanti segnalano che il contesto rimane difficile, ma quello relativo alla «fiducia» degli operatori è tipicamente un segnale anticipatore e quindi i suoi movimenti vanno letti con attenzione.

Più decisa è l’opinione dei diretti interessati sullo sviluppo delle procedure online, che saranno in aumento per il 57,1% degli intervistati per quel che riguarda gli affidamenti (sulla gestione del contratto mostra la stessa idea il 43,7%). «È importante – sottolinea Gaetano Scognamiglio, presidente di PromoPa – rilevare anche la convinzione di una maggiore partecipazione delle Pmi al mercato degli appalti, che riflette probabilmente una crescente fiducia degli operatori, in parte dovuta alle aspettative sugli effetti positivi delle nuove direttive europee sugli appalti». La riforma, ora in discussione in Parlamento, «spinge in questa direzione – spiega Scognamiglio – e c’è da sperare che il recepimento arrivi in fretta».


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