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Riscossione, altri sei mesi per Equitalia nei Comuni
Rinvio. Al 31 dicembre

Il decreto enti locali (> il testo) conferma l’inevitabile proroga dell’uscita di scena di Equitalia dalla riscossione delle entrate comunali.
Si ricorderà che l’articolo 7, comma 2, lettera gg-ter) del Dl 70/2011 prevedeva inizialmente che a decorrere dal 1° gennaio 2012 la società Equitalia avrebbe dovuto cessare l’attività di accertamento, liquidazione e riscossione spontanea e coattiva delle entrate, tributarie o patrimoniali, dei comuni.
Dopo alcune proroghe iniziali, con il Dl 35/2013 si è dato inizio a un nuovo filone di «inderogabili» proroghe motivate dall’esigenza di favorire «il compiuto, ordinato ed efficace riordino della disciplina delle attività di gestione e riscossione delle entrate dei Comuni, anche mediante istituzione di un Consorzio, che si avvale delle società del Gruppo di Equitalia». Insomma, da un lato si dice che Equitalia deve cessare, e dall’altra parte si rinvia perché occorre riorganizzare la riscossione, prevedendo nuovamente l’intervento di Equitalia.
Ad aumentare se non la confusione quanto meno l’incertezza sul disegno finale perseguito dal legislatore, interviene anche la delega fiscale (legge 23/2014) che all’articolo 10 prevede il riordino della disciplina della riscossione delle entrate degli enti locali «nel rispetto della loro autonomia», anche mediante la revisione e il coordinamento della normativa in un testo unico, ed in particolar modo del centenario regio decreto 639 del 1910. Ma anche in questo caso la normativa non brilla per chiarezza, perché da un lato è prevista una maggiore trasparenza nei casi di esternalizzazione della riscossione ai concessionari privati iscritti nell’albo previsto dall’articolo 53 del Dlgs 446 del 1997, e dall’altro lato è previsto che gli enti locali possano riscuotere i tributi e le altre entrate «con lo strumento del ruolo in forma diretta» anche avvalendosi «in via transitoria» delle società del gruppo di Equitalia.
Quindi, non è chiaro se Equitalia effettivamente cesserà, prima o poi, di riscuotere per i Comuni.
I tempi della riforma della riscossione coattiva locale però appaiono ancora molto lontani, perché la delega non è stata realizzata nei dodici mesi inizialmente previsti, e questo mese scade anche la seconda proroga.
L’incertezza che regna su questa materia però non è priva di effetti, perché le riscossioni tramite Equitalia vanno molto a rilento, probabilmente perché l’attività di riscossione si è basata finora su regimi di proroga semestrale, anche se in realtà, con la legge di stabilità 2015 si è risolto un problema rilevante, ovvero l’esito dei ruoli consegnati ma non riscossi. Ora è previsto che i ruoli consegnati a Equitalia continueranno ad essere riscossi da questa, anche nel caso di cessazione dell’attività di riscossione, che è quindi da intendersi come cessazione della possibilità di consegnare ruoli in riscossione.
Rimane però inattuata la riforma della riscossione tramite ingiunzione di pagamento e soprattutto rimangono irrisolti tutti i problemi relativi all’aggio da porre a carico del debitore ed alla quantificazione delle spese ripetibili, tutte criticità che devono essere risolte con l’attuazione della delega fiscale.
Insomma, per un efficiente riscossione locale occorre prima di tutto un sistema normativo efficiente, trasparente ed efficace, e quello attuale non presenta neanche una di queste caratteristiche.


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