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Alla Lombardia chiesti risparmi per 380 milioni
Nord. Il Pirellone gestisce un budget complessivo annuo di 17 miliardi per il settore sanitario

La Regione Lombardia è costretta a tagliare il budget sanitario di circa 380 milioni all’anno, per tre anni (su 17 miliardi l’anno di risorse per il settore). La notizia, ovviamente, non arriva inaspettata e al Pirellone i vertici si erano già premuniti da gennaio, inserendo la minore entrata nel bilancio previsionale. Tuttavia, visto nero su bianco, questo numero crea qualche disagio anche nella regione che fa dell’efficienza sanitaria il suo fiore all’occhiello. I 380 milioni in meno erano stati infatti accantonati nell’attesa che qualcosa a Roma cambiasse, ma così non è stato, e quello che era già previsto nel Def si è poi concretizzato con il decreto sugli enti locali. 
La Lombardia rischia di essere il territorio più penalizzato dal taglio lineare e, dicono i tecnici del Pirellone, lo è ancora di più se si considera che qui la lotta agli sprechi è in atto da un decennio. Per l’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia «in Lombardia non si possono effettuare ancora misure di efficienza e risparmi, ma si dovrà passare alla riduzione degli investimenti e dell’innovazione. Quindi per noi i tagli sono ancora più negativi». 
L’argomento politico che utilizza Garavaglia (Lega Nord) è quello di facile comprensione del ticket sanitario: «Senza queste risorse saremo costretti a rinunciare alla riduzione del ticket sanitario, cosa che avremmo voluto. I cittadini lombardi se la devono prendere con il premier Renzi». Le dichiarazioni intorno alla sanità lombarda risentono però anche del clima teso di fronte ad una riforma regionale che è stata oggetto di disaccordi all’interno della stessa maggioranza di centrodestra, e che dovrebbe essere approvata la settimana prossima dopo un anno di trattative. In Lombardia verranno accorpati gli assessorati della Sanità e delle Politiche sociali, ma questa misura non dovrebbe comportare ulteriori risparmi (si parla di «uguale perimetro»).
Se il taglio da 380 milioni era stato preventivato, ora però si dovrà scendere nel dettaglio e decidere dove intervenire. Nelle prossime settimane gli uffici tecnici metteranno a punto un prospetto, partendo delle indicazioni ministeriali che gli esperti stanno valutando in queste ore. Si parla di razionalizzare beni e servizi; rivedere la spesa per i dispositivi medici; riduzione delle prestazioni inappropriate di assistenza specialistica ambulatoriale; riduzione di ricoveri di riabilitazione non appropriati. Inoltre il ministero chiede che vengano rivisti gli standard qualitativi e quantitativi dell’assistenza ospedaliera e la spesa farmaceutica. 
In Lombardia i vertici della Regione non intendono ridurre posti letto o le spese per le prestazioni che, dicono, sono già a minimi. Quindi si ipotizza di ridurre gli investimenti per l’ammodernamento di ospedali e macchinari. Ci vorrà qualche settimana per completare il lavoro. 


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