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Fisco, in Cdm i decreti sulla delega
Riforme. Oggi si completa l’iter di attuazione: decisione last minute sull’aumento dei semi-dirigenti delle Entrate

Oggi arriva il via libera definitivo ai decreti attuativi della delega fiscale, che così conclude la sua corsa verso la piena operatività. Ma con un nodo ancora da sciogliere e demandato alle scelte della politica: la possibilità di consentire alle Entrate di nominare ulteriori Posizioni organizzative speciali (Pos). Una sorta di «semi-dirigenti» la cui nomina, nel numero massimo delle posizioni messe a concorso per i nuovi dirigenti che dovranno sostituire quelli decaduti dopo la sentenza della Consulta del marzo scorso, è stata posta dalla commissione Finanze della Camera come “condizione” per l’approvazione del parere-bis rilasciato giovedì scorso.
Il ministero dell’Economia ha però sempre detto no all’aumento di queste posizioni organizzative speciali tanto da stralciarle anche dalla bozza circolata prima del Cdm di inizio settembre con cui il Governo ha rispedito i cinque decreti in Parlamento per il secondo e definitivo parere. E ieri nella riunione preparatoria del Consiglio dei ministri di oggi ha comunque riproposto la norma nel rispetto della condizione posta dai deputati e delle osservazioni formulate dai senatori, ma rimettendo alla “politica” la definizione finale del testo.
Per gli altri quattro decreti solo ritocchi formali. Arriveranno così al traguardo le nuove regole sulle sanzioni penali tributarie con le nuove soglie di punibilità e su quelle amministrative. Le quali seguiranno due strade diverse per l’entrata in vigore: per i reati le nuove misure saranno operative 15 giorni dopo la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale», mentre le penalità sulle violazioni tributarie e la loro attenuazione si dovrà attendere il 1° gennaio 2017. Sul fronte penale si opera in una doppia direzione: regole e pene più severe per le frodi mentre si alzano le soglie per gli omessi versamenti di Iva (da 50mila a 250mila euro) e ritenute (da 50mila a 150mila euro) per venire incontro a chi – a causa della crisi economica – non ha la liquidità per pagare le imposte dichiarate.
Sul fronte del contenzioso l’obiettivo è quello di scongiurare le liti. In questo senso va letta l’estensione della mediazione a tutte le contestazioni fino a 20mila euro comprese quelle sui tributi locali come per esempio le tasse sulla casa o sui rifiuti. Non solo. La conciliazione giudiziale sarà possibile anche in secondo grado e potrà essere promossa sia dal giudice tributario sia dalle parti in lite.
Cartelle esattoriali meno care. Il decreto attuativo sulla riscossione riscrive le regole sul compenso spettante a Equitalia per l’attività di recupero. Stop all’aggio all’8% ma la percentuale diventa variabile: 1% se si tratta di riscossione spontanea ; 3% o 6% in caso in cui la riscossione sia coattiva e quindi si tratti di recuperare un credito a seguito di un mancato versamento del contribuente. Il 3% si applicherà a chi pagherà entro 60 giorni dalla notifica della cartella mentre il 6% scatterà quando si provvederà oltre questa scadenza. 
Bonus fiscali e risultati della lotta all’evasione saranno costantemente monitorati ogni anno. L’ultimo decreto attuativo della delega prevede un rapporto programmatico per ridurre o riformare le spese fiscali ingiustificate e per la lotta all’evasione l’Esecutivo dovrà presentare con i documenti di finanza pubblica un monitoraggio annuale per quantificare i recuperi da evasione da destinare al fondo «taglia-tasse».
Sulla tutela della spesa va registrato anche l’ultimo rapporto della Guardia di Finanza da cui emerge che nei primi 6 mesi dell’anno il danno erariale contestato ad amministratori, funzionari e dirigenti pubblici è cresciuto del 13% rispetto allo stesso periodi del 2014 portando l’asticella degli ultimi 18 mesi a 5,7miliardi di euro. Contestati a oltre 16mila soggetti.


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