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Enoturismo, boom da 4 miliardi
Tendenze. Gli appassionati del vino sono 3 milioni all’anno - Per l’autunno attesi 240mila degustatori

Il vino buono genera economia. E non è solo alle bottiglie stappate e ai calici alzati che si fa riferimento: la vendemmia 2015 sarà salutata da una crescita del 25% degli arrivi nelle “Cantine aperte” di tutta Italia rispetto all’autunno dell’anno scorso. Queste almeno sono le stime del Movimento Turismo del Vino che da una parte all’altra dello Stivale riunisce mille produttori grandi, medi e piccoli che, alla tradizionale attività di vinificazione, hanno unito il turismo.
In cifre assolute, tra settembre e novembre, si attendono 240mila persone tra appassionati (gli “wine lovers”, competenti ed esigenti), famiglie e semplici curiosi. L’autunno è la stagione clou per il vino, ragion per cui Mtv per le domeniche di settembre e la prima domenica di ottobre ha trasformato “Cantine aperte” in “Cantine aperte in vendemmia”, dove al tour tra le botti si unisce anche un’esperienza diretta tra i filari. Forbici in mano. «È un’esperienza nuova – commenta Carlo Giovanni Pietrasanta, presidente di Mtv – che va ad arricchire la tradizionale offerta di “Cantine aperte” e sta catturando sempre di più l’attenzione delle famiglie che visitano le nostre aziende e ci chiedono di “partecipare” alla vendemmia. È chiaro che non possiamo far lavorare con noi i visitatori, ma offriamo loro la possibilità di trascorrere una giornata con chi lavora sui filari e magari addirittura di pigiare l’uva». L’enoturismo in Italia è una realtà consistente dal 1994, quando proprio intorno a “Cantine aperte” nacque il Movimento. Oggi registra circa 3 milioni di turisti l’anno, per un giro d’affari che si attesta intorno ai 4 miliardi. Il “motore” del fenomeno è lo straordinario patrimonio enologico del Bel Paese che conta 415 marchi tra Doc e Docg e una produzione annua che si attesta sui 44,4 milioni di ettolitri. «Tutte le regioni a grande tradizione vitivinicola – spiega Pietrasanta – stanno facendo particolarmente bene sul versante turismo del vino». 
In Lombardia, sempre per il trimestre settembre-novembre, si attende addirittura un incremento del 35% sui visitatori rispetto all’anno scorso. Bene anche Piemonte, Veneto e Toscana, mentre al Sud si distinguono Sicilia e Puglia. Il fenomeno da noi è consistente ma, considerando i flussi mondiali, potrebbe esserlo ancora di più. Basti pensare che a livello internazionale il turismo del vino muove 20 milioni di persone e che in testa alla classifica ci sono nazioni come Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, prive del blasone di Francia e Italia, ma presidiate da aziende giovani, particolarmente spigliate col marketing. Quale leva muovere per il rilancio del settore? Pietrasanta un’idea ce l’ha: «Bisognerebbe rivedere la Legge Strade del Vino (la 268/99, ndr) così da permettere alle cantine di far pagare visite e degustazioni senza per forza diventare agriturismi, ristoranti, alberghi o bar. Insieme, occorrerebbe individuare un ministero capofila per l’enoturismo – conclude il presidente di Mtv – e attivare un tavolo di coordinamento nazionale».


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