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Catasto infrastrutture: dai governatori arriva il via libera
Banda larga. Ok al decreto del Mise

Via libera della Conferenza Stato Regioni allo schema di decreto del ministero dello Sviluppo Economico che istituisce il Catasto nazionale delle infrastrutture del sottosuolo e del sopra suolo. «Se ne parla da anni e ora si fa e contribuirà ad abbattere di almeno un terzo i costi di posa della fibra per la banda ultralarga», ha detto il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, che ha espresso soddisfazione per la collaborazione «di tutti, Agid, Regioni e Anci in testa: il Piano nazionale banda ultralarga si conferma un progetto-Paese per il futuro». 
Il decreto – che attua le disposizioni del decreto legge 12 settembre 2014 n.133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014 n.164 – definisce le regole tecniche e le modalità per la costituzione, la consultazione e l’aggiornamento dei dati territoriali detenuti dalle pubbliche amministrazioni e dai soggetti proprietari o concessionari di infrastrutture di gas, luce, acqua e telecomunicazioni. Il “sistema informativo” (Sinfi), che sarà gestito dal ministero dello Sviluppo economico (Mise), conterrà così tutte le informazioni relative alle infrastrutture presenti sul territorio, sia nel sottosuolo che nel sopra suolo, e permetterà di velocizzare lo sviluppo delle reti a banda ultralarga e risparmiare sui costi di posa della fibra.
In base a quanto previsto dall’articolato cui ieri la Conferenza Stato Regioni ha dato il disco verde, le amministrazioni pubbliche avranno a disposizione 180 giorni – a partire dalla pubblicazione del decreto – per comunicare le informazioni al Sinfi, mentre 90 saranno i giorni a disposizione degli operatori. 
Con il via libera di ieri arriva dunque ai blocchi di partenza – perché ora la vera sfida sarà garantire il rispetto dei tempi per la consegna delle informazioni al Sinfi – una delle misure del Piano nazionale per la Banda ultralarga approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 3 marzo. Una nota del Mise mette poi in evidenza anche la coerenza «con la direttiva europea 61 del 2014 sulla riduzione dei costi di installazione di reti di comunicazione elettronica d alta velocità». 
Il progetto, al quale hanno collaborato, oltre al Mise, il dipartimento Funzione Pubblica della Presidenza del consiglio, il ministero dei Trasporti, quello delle Politiche Agricole, Agid, Regioni e Anci, era atteso da anni dall’industria delle Tlc. Che ora avrà dalla sua uno strumento in più che sicuramente potrà agire da facilitatore negli interventi di posa di cavi e fibra ottica. 
Un’esperienza concreta in tal senso c’è. A Bologna, infatti, il Comune ha già a disposizione un suo Catasto del sottosuolo. E la cosa ha spinto nei fatti gli operatori a darsi battaglia sui piani di investimento in città. Ieri la società Laboratori Marconi – che ha creato la piattaforma – e Università di Bologna hanno siglato una convenzione per creare adeguati percorsi di formazione.


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