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La Tari sulle imprese non arretra nelle città
Nei centri medi i maggiori aumenti annui e sul 2012 - Migliorano le metropoli ma le tariffe restano elevate

Qualche sconto rispetto all’anno scorso c’è stato. Ma i rincari restano numerosi e le riduzioni non bastano quasi mai a riportare la tassa rifiuti pagata dalle imprese ai livelli del 2012, prima che il prelievo esplodesse nel tentativo di coprire tutti i costi del servizio secondo le linee guida dell’Unione europea del full cost recovery.
L’analisi del Laboratorio Ref Ricerche per Il Sole 24 Ore su un campione di quattro imprese-tipo in oltre 80 capoluoghi evidenzia differenze enormi tra una città e l’altra e movimenti del quadro tariffario non sempre lineari. Un ristorante o un ufficio nelle grandi città – a parità di superficie – pagano in media il 50% in più che nei capoluoghi sotto 50mila abitanti, anche se è nei centri di medie dimensioni che si registrano gli aumenti maggiori. Anche a livello territoriale, è vero che al Sud c’è una riduzione rispetto al 2014, accompagnata però da maggiori rincari rispetto al 2012 e importi in valore assoluto più alti della media. 
Senza contare le enormi differenze anche fra città di dimensioni simili: a Cosenza un parrucchiere paga 17,16 euro al metro quadrato, mentre a Cuneo 2,64. A Roma la tariffa per un ufficio è di 18,23 euro contro i 5,74 di Milano. 
E non va dimenticato che il Ddl di Stabilità non blocca per il 2016 gli aumenti della tassa rifiuti.
«In assenza di un costo standard, è difficile stabilire se ciò che paghiamo è congruo rispetto alla qualità del servizio o incorpora anche un certo grado di inefficienza. Non sarebbe inutile, probabilmente, dare mandato a una authority indipendente come per energia e acqua», commenta Donato Berardi, direttore del Laboratorio Ref Ricerche. «La verità – prosegue – è che spesso assistiamo a un federalismo alla rinfusa. E anche i Comuni che si discostano dai parametri minimi e massimi del Dpr 158/1999 spesso lo fanno con obiettivi tutt’altro che chiari e tipicamente per assecondare gruppi di interesse locali».
In quasi tutti i Comuni l’impennata della Tari è scattata nel 2013. Le nuove norme hanno infatti reso obbligatoria sia la copertura totale dei costi del servizio, sia l’applicazione dei parametri di produzione dei rifiuti del Dpr 158/1999. 
Gli incrementi sono serviti quindi a finanziare la quota di spesa che, in moltissimi Comuni, ricadeva sul bilancio complessivo. Gli aumenti non hanno però intaccato la situazione strutturale: i capoluoghi dove la tariffa era bassa hanno continuato a godere di valori contenuti mentre nelle città più “esose” i l livello è rimasto elevato. 
«A Napoli – dice Maurizio Zofra, collaboratore dell’assessorato al Bilancio per le questioni tributarie – con la Tarsu la copertura era circa all’80 per cento. Il passaggio alla Tares ha incluso voci prima non previste come lo spazzamento delle strade, determinando un aumento del 14 per cento».
Nonostante dal 2013 al 2015, a Napoli, i costi complessivi siano scesi da 243 a 228 milioni (con un conseguente lieve calo delle tariffe), i livelli della Tari sono comunque fra i più alti. 
Anche a Reggio Calabria l’incremento determinato dall’obbligo di copertura integrale dei costi (prima si fermava a circa il 65%) non è stato compensato dalla riduzione dell’ultimo anno dovuta all’estinzione di passività pregresse e all’emersione di utenze.
L’applicazione dei coefficienti statali ha inoltre modificato la ripartizione fra le categorie produttive. «A Genova – dichiara Piera Castagnacci, che guida la Direzione politica delle Entrate – la copertura integrale è scattata nel 2006 con il passaggio alla Tia, ma fino al 2013 il Comune aveva mitigato l’impatto causato dall’applicazione dei parametri del Dpr 158, grazie alle deroghe di sperimentazione. Con la Tares – continua – questo non è stato più possibile e le categorie (come i ristoranti) che avevano beneficiato del contenimento delle tariffe hanno subito i maggiori incrementi».
Anche a Pavia, i valori del 158 hanno spinto verso l’alto soprattutto la tariffa dei ristoranti portandola, nel 2013, a 17,64 euro al metro quadrato. La città lombarda (in cui, comunque, le tariffe sono oggi fra le più basse) ha deciso di utilizzare le deroghe parziali concesse a partire dal 2014: il risultato è una tariffa 2015 di circa 9 euro che è la più vantaggiosa a livello nazionale.
A Milano, invece, ha pesato l’Expo: «Abbiamo aumentato le tariffe per le categorie che sarebbero state più coinvolte – dice Monica Mori, dirigente del settore tributi – perchè avrebbero avuto una maggiore produzione di rifiuti. Per questo, nel 2015, la tariffa dei ristoranti è aumentata del 13 per cento».

NEI CAPOLUOGHI 
 
  Ristorante Parrucchiera Ufficio Impresa alimentare
Capoluoghi Euro/mq Var. % Euro/mq Var. % Euro/mq Var. % Euro/mq Var. %
Alessandria 24,31 2 6,45 2 5,66 2 4,01 2
Ancona 14,59 62 5,03 50 6,60 -16 4,00 -17
Aosta 12,95 67 4,13 -4 4,06 68 1,38 -60
Arezzo 16,48 17 3,71 19 4,69 20 2,55 21
Ascoli Piceno 9,69 15 2,72 15 7,02 16 2,72 15
Asti 26,89 57 5,73 31 7,34 10 4,44 10
Bari 22,13 -10 7,74 31 7,61 -19 5,52 -53
Benevento 29,06 1 10,98 39 8,79 Nd 3,00 84
Bergamo 12,32 -7 4,01 -7 3,33 -7 2,86 -7
Biella 22,70 41 5,24 10 5,28 11 2,65 -16
Bologna 16,53 5 6,74 6 7,71 5 5,18 5
Brescia 19,38 -7 4,17 -7 3,07 -7 2,81 -7
Brindisi 35,84 155 12,53 -7 11,62 -9 3,48 -66
Cagliari 20,99 2 9,26 43 7,22 11 5,80 -11
Caltanissetta 15,27 2 4,63 6 3,54 Nd 3,23 18
Caserta 14,88 1 9,53 1 11,11 1 7,94 1
Catanzaro 18,90 84 10,42 42 8,13 61 6,52 -19
Como 27,04 64 4,82 -13 4,86 Nd 2,43 -28
Cosenza 26,42 133 17,16 81 12,98 31 4,76 -52
Cremona 24,49 120 3,76 20 3,86 Nd 2,34 -13
Crotone 27,76 28 7,09 81 7,92 49 6,34 -1
Cuneo 13,48 43 2,64 64 3,14 Nd 1,58 -25
Ferrara 15,11 6 4,11 -29 8,01 6 4,64 5
Firenze 27,55 9 9,50 9 12,46 9 7,54 9
Forlì 19,26 20 4,45 20 5,25 20 3,18 20
Genova 41,02 74 9,88 -2 9,67 -1 6,85 -7
Gorizia 18,20 -5 3,81 -4 4,40 -6 2,72 -5
Grosseto 18,15 196 5,07 60 6,36 Nd 3,60 -18
Imperia 23,33 42 8,33 -17 8,63 -16 3,56 -46
Isernia Nd Nd 3,36 77 2,54 -16 0,93 -51
La Spezia 22,75 6 10,00 8 12,78 7 8,32 8
L’Aquila 15,93 51 3,48 3 2,68 -42 1,64 -67
Lecce 23,71 112 8,65 28 7,30 26 3,72 -34
Lecco 13,91 40 3,39 70 3,41 -19 1,71 -14
Livorno 39,13 15 7,66 15 8,95 15 5,42 15
Lodi 18,75 18 4,01 1 4,07 2 3,06 -23
Lucca 24,09 12 5,50 12 7,22 12 4,37 12
Macerata 10,92 28 4,01 10 4,14 14 2,27 10
Mantova 16,45 12 6,60 -3 6,74 -1 3,96 -10
Massa 21,32 42 5,52 42 7,25 Nd 4,39 -78
Matera 11,11 -11 4,91 12 3,83 15 3,07 154
Messina 18,67 40 8,05 51 6,23 78 4,16 -6
Milano 30,64 85 5,98 37 5,74 9 4,01 -8
Modena 21,27 13 3,88 13 3,91 13 3,27 13
Napoli 43,69 69 16,43 -2 12,59 -19 11,79 -25
Novara 10,52 8 4,64 8 Nd Nd Nd Nd
Oristano 13,88 13 3,27 -23 4,35 -14 2,68 45
Padova 21,78 -3 5,50 -3 4,20 -2 3,60 -3
Palermo 28,41 56 9,92 22 7,50 -38 2,75 -77
Parma 22,86 5 4,71 10 6,56 10 3,97 10
Pavia 9,09 -15 3,65 8 5,04 -14 2,53 -30
Perugia 15,83 17 6,16 17 11,75 17 4,79 18
Pescara 19,75 87 4,88 95 5,74 -24 4,97 -24
Piacenza 23,45 9 6,23 9 5,50 10 4,32 9
Pisa 24,65 28 3,95 -11 4,59 -8 2,28 -17
Pistoia 33,19 114 3,78 -6 4,97 -31 3,00 -47
Pordenone 15,85 197 3,66 20 3,69 34 2,61 -15
Potenza 26,46 58 9,25 37 13,98 -1 5,13 -18
Prato 25,64 9 7,72 9 11,60 9 5,10 10
Ravenna 19,79 9 4,07 10 5,24 10 2,94 8
R. Calabria 26,07 343 9,11 173 6,89 93 2,53 -72
R. Emilia 20,61 -16 4,63 -16 6,46 -16 4,04 -12
Rimini 21,97 12 4,61 12 Nd Nd 3,98 12
Roma 43,24 3 12,13 3 18,23 3 11,04 3
Rovigo 20,86 15 5,54 15 5,69 15 3,44 15
Salerno 19,98 18 6,58 34 10,55 27 8,70 29
Sassari 23,50 23 8,69 20 7,04 16 4,11 -1
Savona 22,00 88 7,16 22 7,82 -9 3,77 -1
Siena 19,60 3 7,04 -1 8,63 -2 5,28 -1
Siracusa 21,82 47 7,00 41 5,46 Nd 4,38 -69
Sondrio 14,77 77 4,44 -47 5,73 -20 2,74 2
Teramo 15,59 -9 7,09 -11 5,36 -11 5,60 -11
Terni 30,24 7 9,10 7 9,01 7 2,97 7
Torino 35,92 5 9,36 4 7,10 -3 Nd Nd
Trieste 27,01 63 5,28 24 5,19 -22 1,85 -64
Udine 17,04 28 2,62 -17 2,69 -17 1,63 -17
Varese 29,10 46 6,82 -11 6,13 -31 4,08 -48
Venezia 59,34 7 12,20 4 12,53 14 7,58 2
Verbania 21,33 79 4,64 39 4,56 -1 1,86 -45
Vercelli 13,01 4 3,60 4 5,84 4 3,02 4
Verona 15,11 -19 5,45 10 5,60 10 4,22 37
Vibo Valentia 14,55 111 5,39 4 4,47 Nd 4,65 15
Vicenza 20,02 2 6,99 2 6,86 2 2,43 2
Viterbo 11,96 8 5,76 2 5,85 3 2,52 10
Media ponderata 29,69 35 8,50 15 9,26 2 5,64 -9
 
L’importo della Tari per utenze non domestiche, in euro al metro quadrato nel 2015 e la variazione % rispetto al 2012. L’esempio è calcolato su quattro diverse attività economiche: un ristorante (180 mq), una negozio di parrucchiera (70 mq), un ufficio (150 mq) e un’industria alimentare (3.000 mq)
Nota: importi al lordo dell’addizionale provinciale ????????????????????????????Fonte: Laboratorio REF Ricerche 

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