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Casa e Sud, così il Senato cambia la manovra
Nuova apertura sulle tasse per chi si separa - Ipotesi mini-credito d’imposta per chi investe nel Mezzogiorno

Stop alle tasse sulla casa per le abitazioni lasciate da chi si separa all’ex coniuge o ai figli ma solo nel caso in cui si sia proprietari di un solo immobile. È questa l’ultima ipotesi allo studio per completare il pacchetto di modifiche al capitolo casa della legge di Stabilità che sarà presentato oggi in commissione Bilancio al Senato insieme a quelle sul Sud. Sul tavolo una possibile proroga triennale della decontribuzione al 40% anche se nel pomeriggio in commissione il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, ha parlato di emendamenti allo studio che per il Sud prevedono una maggiore defiscalizzazione degli oneri contributivi dei neo-assunti nel 2016. Ma in serata ha preso quota come opzione alternativa e non aggiuntiva il mini credito d’imposta (10-15%) per nuovi investimenti nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno. Atteso per oggi anche il ripristino del tetto dei mille euro all’utilizzo del contante nelle operazioni effettuate dai cosiddetti money transfer. È invece destinato ad essere inserito nel passaggio della manovra alla Camera il correttivo del Governo per irrobustire con almeno 120 milioni la dote per la sicurezza. Sempre a Montecitorio dovrebbero essere affrontati i temi delle pensioni e della sanità.

Governo e maggioranza ieri hanno lavorato fino a tarda sera con diverse riunioni per definire il quadro delle coperture e individuare i ritocchi da presentare oggi in commissione, a cominciare da quelli sugli ulteriori sconti per casa e Sud. A disposizione per queste ultime modifiche una mini-dote di non più di 150 milioni (altrettanti dovrebbero essere disponibili per i ritocchi alla Camera). Anche per questo motivo sono rimaste in bilico le possibili modifiche sulla proroga dei voucher per le baby sitter e l’ampliamento dei congedi dei neo-papà. La Commissione conta di concludere oggi l’esame del testo con una lunga maratona notturna. Ieri il presidente del Senato, Piero Grasso, ha comunicato che il testo non potrà approdare prima di domani in Aula. L’obiettivo resta quello di dare il primo ok del Senato entro venerdì 20 novembre con il quasi sicuro ricorso da parte del Governo alla fiducia.

Ieri il Governo ha intanto presentato in Commissione un emendamento nel quale è stato travasato il decreto “salva-regioni” che, dopo il caso Piemonte, aiuterà i bilanci degli enti territoriali a schivare il rischio di default a causa dei numerosi casi in cui risorse destinate al pagamento dei debiti Pa sono invece utilizzate per fronteggiare varie voci di spesa corrente. Depositato anche un altro correttivo delle relatrici Magda Zanoni (Pd) e Federica Chiavaroli (Ap) che chiarisce che l’extra-spesa di oltre i 500 milioni già stanziati dalla scorsa manovra nel biennio 2015-2016 per farmaci innovativi, incluso quello contro l’epatite C, non sarà computata nel tetto nazionale della spesa farmaceutica ma resterà collegata alla spesa farmaceutica territoriale. I farmaci saranno più facili da reperire. Tornando al rafforzamento della dote per la sicurezza, nella mattinata di ieri sembrava che l’emendamento potesse essere presentato già a palazzo Madama ma poi il presidente della commissione Bilancio del Senato, Giorgio Tonini, ha lasciato intendere che il nodo sarebbe stato sciolto a Montecitorio. Sempre ieri il sottosegretario all’Economia e leader di Scelta civica, Enrico Zanetti, ha detto che il Governo deve puntare a un aumento degli stipendi delle forze dell’ordine, in particolare di coloro che svolgono funzioni operative. In ogni caso arriveranno nuove risorse, come ha confermato il ministro Angelino Alfano nella sua informativa alla Camera sui fatti di Parigi: «Nella legge di Stabilità emerge la consapevolezza che bisogna riconsiderare al meglio, dopo alcuni anni già col segno più, le risorse da destinare alla sicurezza per adeguarle alle minacce terroristiche».


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