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Manovra: ok del Senato alla fiducia, il d.l. ora passa alla Camera
Aula approva maxiemendamento: 170 sì, 136 no. Tremonti: avanti così. Cgil: è ingiusta

ROMA – Si’ dal Senato alla fiducia chiesta dal governo sul maxiemendamento alla manovra correttiva. I si’ sono stati 170, i no 136. Il testo, che deve essere convertito in legge entro fine luglio, passa ora all’esame della Camera.

TREMONTI: PENSIONI, FIAT, STABILITA’… AVANTI COSI’ – ”Andiamo avanti cosi’: le pensioni, la Fiat a Pomigliano, stabilita’…. e naturalmente fiducia. Perche’ fiducia porta fiducia”. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si e’ cosi’ soffermato sugli elementi positivi sul fronte della crisi, anche per quanto riguarda le misure che il governo ha varato con la manovra. Lo ha detto a margine dell’assemblea dell’Abi.
“Dicono che la manovra non basta”, ha detto il ministro per poi sottolineare: “Io dico che nella manovra, ad esempio, ci sono le pensioni che stabilizzano il nostro sistema, il più sostenibile d’Europa”. Ed il fatto che si sia fatto “senza un giorno di sciopero”, aggiunge Tremonti, “é indicativo della coesione sociale”. L’intervento sulle pensioni, aggiunge Tremonti, “da “sicurezza alle famiglie”. Tremonti è poi tornato parlare dell’investimento che Fiat ha previsto per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco: “Indica che questo Paese può non mandare lavoro fuori dall’Italia ma farlo entrare da fuori”. Ed è “la prima volta che il lavoro non esce dall’Italia ma entra”. Sono “tutte cose che girano intorno ad una buona manovra”, dice il ministro dell’Economia.

TREMONTI, OGGI REGIONI CHIESTO FEDERALISMO – “Oggi (ieri, ndr) lo hanno chiesto anche le Regioni”. E’ quanto sottolinea il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, al termine dell’incontro con il leader della Lega Umberto Bossi, in merito alle assicurazioni del Senatur circa il fatto che la soluzione alle richieste dei governatori che protestano per i tagli della manovra siano le misure previste dai prossimi decreti legislativi del Federalismo.

FINOCCHIARO(PD), E’ INIQUA, DIMENTICA GIOVANI – Una manovra “fortemente iniqua e recessiva, che toglie al Paese prospettive di crescita e sviluppo” che non coniuga le parole austerità e rigore con giustizia per il fatto che “non pesa allo stesso modo e progressivamente, tra chi ha poco e chi invece ha ricchezze e rendite che non vengono toccate dalla manovra”. E’ il giudizio che il capogruppo del Pd Anna Finocchiaro ha espresso durante il dibattito sulla fiducia al Senato sottolineando soprattutto i temi che non sono affrontati dal provvedimenti, a partire dai giovani. “Non abbiamo messo mai in discussione né la necessità né la consistenza – ha affermato la Finocchiaro – Abbiamo invece insistito sul fatto che manovra sia fortemente iniqua e recessiva”. La Finocchiaro ha quindi parlato dei giovani e della disoccupazione “una questione che non ricorre nel dibattito parlamentare e nelle parole della politica”. “Non c’é una misura che riguarda i ragazzi e le ragazze di questo paese”, ha detto la senatrice ricordando il livello di disoccupazione giovanile al 25,4% e il fatto che abbiamo il più alto tasso di giovani che sono proprio fuori dal mercato” La capogruppo del Pd ha quindi ricordato che non ci sono misure sul mezzogiorno, e mancano investimenti e sviluppo. Sul federalismo, poi, dopo aver ricordato che la riforma è stata costruita in modo bipartisan con spirito di “solidarietà e responsabilità: “quel federalismo è morto e sepolto – ha detto – Di nuovo la pistola è in mano alle regioni ricche e ai cittadini delle Regioni più povere toccherà una mattanza di diritti e cittadinanza”. La senatrice ha quindi criticato la sospensione dell’aspetto della riforma della Pa che prevedeva merito e produttività.

DRAGHI: GIUSTO FARE PRESTO, VEDREMO RISULTATI – “Era inevitabile agire al più presto”, dice il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, parlando all’assemblea dell’Abi della manovra economica. “Se la correzione possa effettivamente consentire di raggiungere gli obiettivi di indebitamento netto potrà essere valutato solo nei prossimi mesi, anche tenendo conto del quadro macroeconomico e delle sue retroazioni sul bilancio”, ha poi aggiunto Draghi, indicando anche che “la stima degli effetti del contrasto all’evasione presenta incertezze”. Draghi rileva che “era necessaria una decisa correzione di rotta rispetto alle tendenze dell’ultimo decennio”.
“Il riordino dei conti pubblici e la crescita sono, insieme, condizioni essenziali per la stabilità finanziaria”. Lo sottolinea il Governatore della banca d’Italia, Mario Draghi, parlando della manovra economica all’assemblea dell’Abi. “All’obiettivo della crescita va orientata – avverte – la necessaria ricomposizione dell’intero bilancio pubblico”. E per Draghi “muovono in questa direzione le riforme già avviate nella pubblica amministrazione e quelle che innalzeranno l’età di pensionamento”. Inoltre, dice Draghi, “il contenimento dell’evasione fiscale può essere un importante leva di sviluppo se correlato alla riduzione delle aliquote gravanti sui contribuenti onesti”. Per Draghi bisogna poi evitare che “i debiti commerciali e quelli delle aziende di servizi pubblici controllate dalle amministrazioni non devono essere strumento di aggiramento dei vincoli di bilancio”.

MARCEGAGLIA, BENE NEL COMPLESSO, RESTA QUALCHE NODO – La manovra economica ”ci soddisfa sui tre punti che abbiamo chiesto, accertamento, compensazioni e art. 45”, ma il nostro giudizio rimane ”non positivo sulla parte che riguarda l’industria farmaceutica e anche sul fatto che alle finestre accedano anche i lavoratori in mobilita’ con un tetto di 10.000 dipendenti. Noi avevamo chiesto che il tetto fosse alzato”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Per l’accesso dei lavoratori in mobilita’ alle finestre per le pensioni Confindustria aveva chiesto che il tetto fosse alzato a 50mila. La leader degli industriali, parlando a margine dell’assemblea dell’Abi, ha quindi ribadito che resta ”il giudizio complessivo di una manovra necessaria. Noi pero’ – ha ribadito – chiaramente a settembre nella finanziaria chiederemo una serie di interventi per la crescita su ricerca, innovazione e detassazione del secondo livello di contratto, perche’, come ha detto Draghi, il rigore e’ necessario e dobbiamo tornare a crescere”.

CGIL SOTTO SENATO, CAMBIARLA, PROFONDAMENTE INGIUSTA – Un ulteriore passaggio della mobilitazione della Cgil, dopo lo sciopero generale dello scorso 25 giugno, ”per cambiare una manovra profondamente ingiusta e depressiva”. Cosi’ la segretaria confederale dell’organizzazione sindacale, Vera Lamonica, spiega il senso del presidio nazionale promosso dalla Cgil davanti al Senato nel giorno del voto di fiducia alla correzione di bilancio. ”Il voto di oggi – ha affermato Lamonica dal palco allestito in Piazza Navona davanti a circa mille manifestanti – e’ un atto di debolezza e di arroganza del governo per varare un provvedimento che colpisce i lavoratori, pubblici e privati, che affossa il Pil di mezzo punto e che toglie risorse agli enti locali, soprattutto alle Regioni, generando tagli insostenibili al sistema di welfare e ai servizi ai cittadini”. Ma la segretaria confederale, con delega al sistema previdenziale, punta il dito anche contro la ”manomissione al sistema pensionistico”. Secondo Lamonica, infatti, ”per la prima volta nella storia le risorse generate dai provvedimenti non costruiranno solidarieta’ interna al sistema, garantendo le pensioni dei giovani, ma serviranno al governo solo per fare cassa”. Inoltre ”con i 41 anni di contributi per la pensione, con l’allungamento a 67 anni per le lavoratrici del pubblico impiego e con il tetto ai 10mila in mobilita’ la manomissione, e non riforma, genera un sistema socialmente insostenibile. Per questo – ha concluso Lamonica – rivendichiamo un passo indietro del governo e il ripristino della flessibilita’ in uscita”.


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