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Stazione unica appaltante
Gestione regionalizzata per i lavori pubblici. Tracciabilità dei flussi finanziari e più tutele alle forze dell’ordine che agiscono sotto copertura. Queste le novità del codice antimafia approvato definitivamente dal Senato, che delega il Governo a varare provvedimenti operativi entro un anno

Stazione unica appaltante regionale, tracciabilità dei flussi finanziari, più controlli per i condannati. Con 279 voti a favore, 1 astenuto e nessun contrario l’Aula del Senato ha approvato definitivamente martedì scorso il disegno di legge con il codice anti-mafia. Il d.d.l. era stato approvato a fine maggio alla Camera con 367 voti su 367 presenti.
Il provvedimento delega il Governo ad adottare “entro un anno” un decreto legislativo recante il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. La confisca dei beni dei mafiosi potrà essere disposta in ogni tempo, anche se i beni sono all’estero oppure sono stati trasferiti o intestati fittiziamente ad altri. “Entro un anno” il Governo dovrà anche adottare un decreto legislativo per disciplinare la documentazione antimafia. La legge, approvata in via definitiva dal Parlamento, prevede anche la tracciabilità dei flussi finanziari “finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali” negli appalti. Ci saranno più controlli fiscali e patrimoniali sui condannati per mafia, che saranno tenuti a comunicare “per dieci anni” alla polizia tributaria le variazioni nel patrimonio di valore non inferiore a 10.329,14 euro. Per le operazioni sotto copertura le forze dell’ordine potranno, “al fine di acquisire elementi di prova”, dare rifugio o assistenza agli associati, acquistare, ricevere e occultare denaro, armi, documenti e droga. Le forze dell’ordine potranno anche avvalersi di “interposte persone”. Chiunque rivelerà i nomi degli agenti sotto copertura sarà punito “con la reclusione da due a sei anni”. Anche i magistrati, in caso di dibattimento, dovranno evitare che il volto degli agenti sotto copertura possa essere visibile.
Le nuove norme istituiscono “in ambito regionale” le stazioni uniche appaltanti, al fine di assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici e di prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.
“È un grande giorno per la lotta alla mafia. Si completa, infatti, il percorso avviato a Reggio Calabria, quando il Consiglio dei Ministri ha varato il Piano straordinario contro le mafie, ha approvato il decreto relativo all’Agenzia per i beni confiscati e presentato il testo che è giunto all’approvazione del Senato”, ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. “Il Parlamento – continua il Guardasigilli – ha così definitivamente delegato il Governo a redigere il codice antimafia nel quale, per la prima volta nel nostro ordinamento, la legislazione di contrasto alla mafia verrà riunita in un unico testo normativo. Anche attraverso questa importantissima raccolta di leggi, che coordina ed armonizza tutta la normativa vigente, il Governo Berlusconi dimostra di mettere al centro del proprio programma la lotta ad ogni forma di criminalità mafiosa”. “Sono onorato – conclude Alfano – di essere stato incaricato dal Parlamento, attraverso la legge di delega, del compito di scrivere, con i decreti attuativi, un codice antimafia che non ha precedenti nella nostra storia, poiché fino ad oggi la legislazione antimafia ed in materia di misure di prevenzione è stata frammentaria e disordinata. Il codice darà finalmente ordine e maggiore efficacia alle leggi e fornirà, ai magistrati ed alle Forze dell’ordine, strumenti più incisivi ed armi più affilate”.
Entrando nello specifico della legge, per lavori, servizi e forniture pubbliche sarà obbligatorio utilizzare conti correnti dedicati alle pubbliche commesse ed effettuare i pagamenti con modalità tracciabili (bonifico bancario o postale). Le posizioni fiscali e patrimoniali dei condannati, come detto, verranno monitorate oltre il superamento di determinate soglie. In caso di violazione dell’obbligo di comunicazione delle variazioni patrimoniali, viene prevista la confisca dei beni.
Per quanto riguarda le operazioni sotto copertura, da un lato ne viene ampliato l’ambito operativo, dall’altro se ne delinea una disciplina unitaria. La non punibilità degli ufficiali di polizia giudiziaria in relazione alla commissione di illeciti penali nel corso di tali operazioni viene estesa alle indagini per i reati di estorsione, usura, sequestro di persona a scopo di estorsione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, reati in materia di stupefacenti. La causa di non punibilità viene poi estesa alle interposte persone delle quali possono avvalersi gli ufficiali di polizia giudiziaria. Verrà garantito l’anonimato dei soggetti impegnati in attività sottocopertura: se chiamati a testimoniare in processi penali, come detto, potranno usare le stesse generalità di copertura e avranno i benefici procedurali dei pentiti. Per quanto riguarda invece la stazione unica appaltante, essa viene istituita in ambito regionale per garantire trasparenza, regolarità ed economicità nella gestione degli appalti pubblici di lavori e servizi prevenendo le infiltrazioni di natura malavitosa.


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