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Decine di spiagge a rischio crolli
Legambiente, molti i territori fragili

Dalle 5 Terre, in Liguria, all’ Arcipelago pontino, ad Alghero, al Gargano, al Conero, sono decine e decine i chilometri di spiaggia a rischio in Italia per il crollo delle pareti rocciose che protendono sul mare. La caduta di massi a Valle Muria, a Lipari, a causa del terremoto che ha colpito le Eolie, ha riportato l’attenzione sul rischio frane che minaccia, d’estate, molti bagnanti.
A fare il punto su questo pericolo è il vice-presidente di Legambiente, Sebastiano Venneri. “Sono a rischio – spiega – tutte le spiagge con coste alte e scoscese, le cosiddette falesie, particolarmente friabili per la loro origine calcarea. Ce ne sono ovunque in Italia, caratterizzata da un territorio estremamente fragile”. In pericolo, secondo Venneri, sono soprattutto le spiagge del levante Ligure (le 5 Terre), dell’Arcipelago Pontino a Ponza, Palmarola e Ventotene dove le frane negli ultimi anni hanno fatto anche vittime. “Nella classifica del rischio, a seguire – aggiunge – metterei proprio le Eolie, alcuni tratti del litorale tirrenico della Calabria, dell’Adriatico sopra Otranto, in Puglia, ed il Gargano. I crolli minacciano tutti i promontori come ad esempio il Conero ed il monte Cofano nel trapanese”.
Tra le altre spiagge a rischio frane ci sono poi quelle di Pantelleria ed in Sardegna Alghero e Capocaccia, oltre alle isole del Golfo di Napoli come Ischia, e la costiera amalfitana e sorrentina. “In questo ultimo caso – sottolinea Venneri – alla fragilità del territorio si aggiunge la stupidità dell’uomo che lo ha appesantito con una cementificazione selvaggia, lecita o abusiva non conta molto”. Per Venneri l’Italia è un Paese che sta franando: “In Calabria qualche mese fa un’intera collina si è spostata sul mare, ma questo è solo un esempio che testimonia la fragilità del territorio”.
Il problema, secondo il vice-presidente di Legambiente, potrebbe essere risolto solo con una svolta sul fronte della manutenzione del territorio. “I Comuni, che non hanno più fondi, ormai intervengono solo in emergenza. In Italia si interviene per realizzare strade e ponti, ma la manutenzione del territorio è sempre la Cenerentola della situazione. Oltretutto del rischio frane in spiaggia si parla soprattutto d’estate. Tra 15-20 giorni si spegneranno i riflettori e chi s’é visto s’é visto”.


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