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Tre nuove prefetture
Dal Governo via al provvedimento per le nuove province. Sanità, ok al d.d.l. sulla sperimentazione, che prevede anche un versamento obbligatorio ad Asl e ospedali da parte delle imprese che vendono macchinari di diagnostica. Dalle Regioni il Fascicolo sanitario elettronico

Un Consiglio dei Ministri con diverse novità per gli enti locali, quello tenutosi venerdì scorso. È infatti partito l’iter del provvedimento che prevede l’istituzione della prefettura – ufficio territoriale del Governo nelle 3 province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani. Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di regolamento, su proposta del Ministro dell’interno. La creazione delle 3 nuove prefetture è dovuta, secondo il comunicato della Presidenza del Consiglio, alla necessità di assicurare la funzionalità dell’amministrazione dell’Interno sul territorio, in particolare sui fronti della sicurezza, della garanzia dei diritti civili e della promozione della coesione sociale. Sullo schema di regolamento devono ora esprimere il proprio parere il Consiglio di Stato e le Commissioni parlamentari competenti.
Importanti novità sono poi in arrivo in campo sanitario. Anche se, in questo caso, trattandosi di un disegno di legge, si dovrà attendere l’esito dei lavori parlamentari.
Il Governo ha approvato il disegno di legge proposto dal Ministro della salute Ferruccio Fazio “Sperimentazione clinica e altre disposizioni in materia sanitaria”. Vi si prevede innanzitutto la delega al Governo al riassetto e alla riforma della normativa in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano da attuarsi entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge attraverso l’emanazione di uno o più Decreti legislativi. Di rilievo la norma che prevede che dalla data di entrata in vigore della legge e fino al 31 marzo 2012, le aziende che producono o commercializzano in Italia dispositivi medici, compresi i dispositivi medico-diagnostici in vitro e i dispositivi su misura, siano tenute, in occasione di ogni vendita effettuata a strutture del Servizio sanitario nazionale, al versamento a favore dell’acquirente di un contributo pari all’1 per cento della somma fatturata al netto dell’Iva. Per quanto riguarda invece i finanziamenti alla ricerca, dal 2010 nell’ambito delle risorse previste per il finanziamento dei bandi di “ricerca finalizzata” una quota pari al 10 per cento di tali risorse è destinata a progetti di ricerca sanitaria presentati da ricercatori di età inferiore ai quarant’anni. Disposto inoltre come spiega una nota del dicastero il divieto di atti di sequestro e pignoramento presso terzi a valere sui fondi destinati al finanziamento della ricerca sanitaria, corrente e finalizzata, svolta dagli enti destinatari dei finanziamenti di cui agli articoli 12 e 12-bis d.lgs. n. 502 del 1992. Sempre sul piano finanziario, sono ammessi a beneficiare degli interventi relativi ai programmi di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie (art. 20 della legge n. 67 del 1988) anche l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e il Ministero della salute. Gli Ordini e le relative Federazioni dovranno essere enti pubblici non economici istituiti al fine di tutelare i cittadini e gli interessi pubblici sottoposti alla vigilanza del Ministero della salute, mentre allo scopo di migliorare la qualità dei servizi sanitari erogati e la sicurezza dei pazienti è prevista l’implementazione di sistemi di segnalazione degli eventi avversi per individuare le problematiche organizzative che concorrono a generare tali eventi nelle strutture sanitarie. E ancora, prevista una delega per il riordino delle attività idrotermali e una spinta alla sanità elettronica: il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), fino ad oggi non disciplinato a livello nazionale da norme di carattere primario o secondario, è definito come l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito. Il Fascicolo sanitario elettronico è istituito dalle regioni e province autonome, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali a fini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico; programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. Contestualmente sono istituiti sistemi di sorveglianza e registri di rilevante interesse sanitario e di impianti protesici ai fini di ricerca scientifica in ambito medico, biomedico ed epidemiologico al fine di garantire un sistema attivo di dati anagrafici, sanitari ed epidemiologici per registrare e caratterizzare tutti i casi di un rischio per la salute, di una particolare malattia o di una condizione di salute rilevante in una popolazione definita.


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