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Italia, querela contro i cliché nel'AppStore
Intervento del Ministro del turismo contro un'app disponibile per iPhone, iPod Touch e iPad. Ritenuta offensiva dell'immagine del Paese

Roma – Il Ministro del turismo Michela Brambilla ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di “procedere nelle sedi opportune” nei confronti di un’applicazione ospitata da App Store: che sarebbe colpevole di dipingere il nostro paese tutto “mafia pizza e scooter”.
L’applicazione al centro della querelle, What country, che ha già in conseguenza dell’attenzione governativa visto aumentare notevolmente la sua visibilità, sarebbe colpevole di restituire un’immagine del Paese “offensiva e inaccettabile”. L’applicazione, disponibile per iPhone, iPod Touch e iPad, rappresenterebbe l’Italia con i luoghi comuni più scontati, il tutto “per di più accompagnato da un testo esplicativo che, se possibile, peggiora ulteriormente le cose”.
L’insofferenza che ha portato all’azione legale somma il fastidio avuto con le polemiche (per le medesime questioni di cliché) che hanno accompagnato il film Mangia, prega, ama: “Tale immagine distorta, alla cui creazione hanno contribuito anche tante pellicole cinematografiche diffuse in tutto il mondo, deve essere definitivamente corretta”, ha chiosato la Ministra con delega al rilancio dell’immagine dell’Italia e del Made in Italy, già alla ribalta del web con il discusso spot Magic Italy.
Per rivalersi ha chiesto ad Apple di rimuovere l’applicazione da App store e ha dato mandato di procedere nelle sedi opportune “contro i responsabili del grave danno di immagine arrecato al nostro Paese”, prendendo dunque in considerazione l’ipotesi di una querela per diffamazione che però potrebbe solo aggravare inutilmente i conti governativi: l’applicazione calca la mano sui cliché anche degli altri paesi, proponendo per ciascuno una serie di immagini di immediata comprensione internazionale da integrare agli scatti dei turisti (fotomontaggi automatici che andranno poi ad arricchire l’album dell’intera community che vi partecipa). Fa appello, insomma, a concetti triti e ritriti, ma con uno spunto volutamente ironico e satirico. Complesso dimostrare l’intento denigratorio, dunque, così come complessa la questione della giurisdizione vista la natura transnazionale del marketplace mobile.
L’opposizione ha appoggiato l’iniziativa del ministero del Turismo: “Siamo soddisfatti per la decisione del ministro – ha detto Laura Gravini, capogruppo del Pd in commissione Antimafia – di dare seguito alla nostra denuncia e all’indignazione espressa dall’Osservatorio Antiplagio”.


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