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Il collegato lavoro in dirittura
Via libera dal Senato in sesta lettura, ora il testo va alla Camera. Cambiano le regole per la pensione dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale. Firmata la Convenzione antisommerso: in campo anche i carabinieri

Via libera del Senato in sesta lettura al disegno di legge 1167 collegato sul lavoro. Il provvedimento, approvato con 147 sì, 104 no e due astenuti, passa all’esame della Camera. “Si è concluso oggi, con l’approvazione del collegato al lavoro, l’iter della norma sull’innalzamento dell’età pensionabile di tutti i dirigenti del Servizio sanitario nazionale. Un traguardo importante non solo per i medici, che potranno andare in pensione con 40 anni di contributi effettivi nei limiti dei 70 anni, ma soprattutto per i cittadini che trarranno vantaggio da un’assistenza sanitaria maggiormente garantita in termini di qualità ed esperienza professionale”, afferma il senatore del PdL, Michele Saccomanno, componente della Commissione Igiene e Sanità, a margine della votazione del Senato. “Mi ritengo soddisfatto – spiega Saccomanno – che la riforma contenuta nell’art. 22 del disegno di legge 1167-B/BIS, nonostante i rallentamenti dovuti al rinvio del testo alle Camere, sia diventata legge. I medici raggiungono un risultato a lungo desiderato, superando le differenze tra ospedalieri e universitari e bloccando la cosiddetta rottamazione da parte della pubblica amministrazione”.

Ecco in sintesi le misure del provvedimento, lievitato da un pugno di articoli agli attuali 50, che ha compiuto a Palazzo Madama un ennesimo faticoso giro di boa, dopo quattro letture tra Camera e Senato, il rinvio al Parlamento da parte del Capo dello Stato, e altri due passaggi, prima a Montecitorio e poi a Palazzo Madama.

ARBITRATO. Viene privilegiato il canale dell’arbitrato al posto del giudice nelle controversie che riguardano il mondo del lavoro, ma questo viene escluso per i casi di licenziamento. La scelta da parte del lavoratore potrà avvenire solo dopo il periodo di prova, ove previsto, oppure trascorsi 30 giorni dalla stipulazione del contratto di lavoro, in tutti gli altri casi. Con la cancellazione dell’emendamento del Pd si è tornati alla versione precedente della norma che stabiliva che la scelta di ricorrere all’arbitrato andrà fatta preventivamente e quindi per le controversie che dovessero insorgere in futuro. Per quanto riguarda la validità del lodo arbitrale, si potrà ricorrere al Tribunale che decide in unico grado.

TEMPI PIÙ STRETTI SU IMPUGNAZIONE LICENZIAMENTI. Si passa dagli attuali cinque anni a 60 giorni per impugnare il licenziamento più 270 giorni per il deposito dal giudice. I tempi più stretti dovranno valere anche per la tipologie dei licenziamenti invalidi.

APPRENDISTATO. Sarà possibile assolvere l’ultimo anno di obbligo di istruzione (cioè dai 15 anni di età) attraverso un contratto di apprendistato in un’azienda.

AMIANTO. Tornano i risarcimenti per le vittime dell’amianto sui Navigli dello Stato, si stanziano 5 milioni di euro annui a partire dal 2012 e si elimina l’eventuale responsabilità penale per gli ammiragli.

LAVORI USURANTI. Il governo è delegato ad adottare una disciplina sul pensionamento anticipato dei lavoratori impegnati in attività usuranti.

AMMORTIZZATORI SOCIALI. Si allungano i tempi per la riforma degli ammortizzatori sociali, il riordino della normativa in materia di servizi per l’impiego, incentivi all’occupazione ed apprendistato, nonché la revisione della disciplina in materia di occupazione femminile. Il varo dei decreti delegati da parte del governo dovrà esserci entro due anni dall’ok al provvedimento.

DIRIGENTI SSN. Tutti i dirigenti del Servizio sanitario nazionale, non solo i dirigenti medici, non potranno essere obbligati ad andare in pensione se non hanno ancora raggiunto i 40 anni di contributi effettivi. Purché però non abbiano superato i 70 anni di età.

Convenzione antisommerso
Rendere sempre più capillare l’azione di contrasto del lavoro nero: questo lo scopo di una convenzione – firmata ieri a Palazzo Chigi dai Ministri del lavoro e della difesa, Maurizio Sacconi e Ignazio La Russa – per la cooperazione fra i comandi provinciali dell’Arma dei carabinieri e le direzioni provinciali del Lavoro. Una cooperazione finalizzata, è stato sottolineato, al contrasto di tutti quei “fenomeni di criminalità connessi allo sfruttamento del lavoro, all’occupazione illegale di lavoratori e al rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”. In sostanza, grazie alla convenzione, non ci saranno più solo i nuclei specializzati dei carabinieri in prima linea contro il lavoro nero, ma tutti i reparti dell’Arma territoriale. Alla firma della convenzione era presente anche il comandante generale dei carabinieri, Leonardo Gallitelli. Si tratta di una convenzione “molto importante”, ha detto Sacconi, perché “estende lo stretto rapporto che esiste tra il ministero del Lavoro e il Comando specializzato dei carabinieri anche alle strutture territoriali dell’Arma, che hanno quelle percezioni a livello locale di cui abbiamo molto bisogno, soprattutto nel Mezzogiorno, per contrastare i fenomeni di criminalità connessi al mondo del lavoro, specie i più gravi, come quelli che hanno a che fare con la sicurezza del lavoratore e la sua incolumità”. Secondo La Russa, “questo coinvolgimento dei comandi provinciali dell’Arma vuol dire una presenza ancora più capillare dei carabinieri, da sempre impegnati anche sul versante del contrasto allo sfruttamento del lavoro, all’occupazione illegale e al rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”. La convenzione prevede, tra l’altro, che i comandi provinciali dei carabinieri e la direzioni provinciali del lavoro coordinino le proprie azioni su questo versante, abbiano incontri ogni tre mesi per “lo scambio di dati e informazioni” e per la “programmazione di eventuali verifiche da effettuare congiuntamente”. Con particolare riferimento al settore infortunistico, poi, il comando provinciale dei carabinieri, anche tramite i comandi stazione, segnalerà alla rispettiva direzione del lavoro tutte quelle “situazioni di evidente pericolosità legate alla mancata osservanza delle disposizioni di sicurezza nei cantieri”, oltre agli infortuni gravi di cui sia venuto a conoscenza, per consentire tempestivi interventi ispettivi. Interventi che potranno avvenire, “in casi di particolare pericolosita’ e gravita”’, anche con il supporto degli stessi carabinieri.


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