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Arriva la difesa del mare oltre le acque territoriali
Via libera del Consiglio Ministri anche al recepimento della direttiva strategia marina 2020

ROMA – Via libera al mare protetto oltre i confini territoriali e alla strategia al 2020 per acque sempre più pulite.
I due provvedimenti, su proposta del Ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, sono stati varati dal Consiglio dei Ministri.
In particolare, il primo provvedimento e’ uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che istituisce zone di protezione ecologica oltre il limite del mare territoriale. L’area interessata al provvedimento – spiega il ministero – e’ un ampio tratto di mare (fra cui la zona dell’alto Tirreno e del mar Ligure su cui insiste anche il Santuario dei Cetacei) nella parte nord del Mediterraneo.
Per tali aree, con l’obiettivo di prevenire scarichi di sostanze inquinanti in acque internazionali ma contigue alle coste italiane, si dispone l’istituzione di zone di protezione ecologica a partire dal limite esterno del mare territoriale italiano entro le quali saranno applicate tutte le misure di prevenzione e repressione dell’inquinamento marino, nonché di protezione dei mammiferi, della biodiversità e del patrimonio archeologico e storico.
Il secondo provvedimento e’ un decreto legislativo di recepimento della direttiva Europea 2008/56 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo delle politiche per l’ambiente marino. La direttiva impone agli Stati membri di raggiungere entro il 2020, sulla base di un approccio eco-sistemico, il buono stato ambientale per le proprie acque marine. Allo scopo, ciascuno Stato membro deve mettere in atto, per ogni regione o sottoregione marina, una strategia che consta di una fase di preparazione e di un programma di misure. Il provvedimento rappresenta una strategia per combattere l’inquinamento che consentirà di raggiungere un “equilibrio dinamico” tra un “buono stato ambientale” delle acque marine e uno sviluppo “sostenibile”, al fine di ridurre o eliminare le “pressioni” e gli “impatti” connessi a tutte le politiche e tematiche settoriali suscettibili di provocare effetti sull’ ambiente marino, quali, ad esempio, la politica della pesca, la politica agricola e i trasporti. Nell’ambito di tale strategia assume un ruolo centrale il ministero dell’ambiente, cui e’ demandato, in quanto autorità competente ai fini della attuazione della direttiva, il coordinamento delle attività previste dal provvedimento.


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