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Un pacchetto sicurezza diviso in due
Un disegno di legge e un decreto-legge in arrivo: conterranno anche le norme sulla liberalizzazione del wi-fi. Mentre l’Anci chiede di potenziare i poteri di ordinanza dei sindaci in materia di sicurezza urbana

In arrivo un pacchetto sicurezza, che comprenderà anche le norme sulla liberalizzazione del wi-fi. Ma “non lo approveremo nel Consiglio dei Ministri di venerdì (domani, ndr) perché non ci sarà il Presidente del Consiglio” Silvio Berlusconi, ha affermato ieri il Ministro dell’interno Roberto Maroni, alla Camera. Il pacchetto sarà costituito da “un disegno di legge e un decreto-legge”, aggiunge, ricordando come l’approvazione sia già slittata la scorsa settimana “perché mancava il Presidente della Repubblica” che “è ancora all’estero: noi siamo pronti, ma vogliamo che torni il capo dello Stato, perché vogliamo verificare con lui preventivamente il contenuto del decreto in quanto contiene disposizioni che diventeranno immediatamente esecutive”. Il pacchetto si preannuncia ricco di novità “È mio intendimento portare una proposta che ci consenta di superare il decreto Pisanu che scade il 31 dicembre 2011 liberalizzando il wi-fi ma garantendo le informazioni che consentono alla magistratura e alla polizia di proseguire le indagini”, ha annunciato Maroni, rispondendo in question time ad una interrogazione della Lega nord. “La norma funziona ma è del 2006, in questi anni c’è stata una evoluzione tecnologica che mi consente di dire che si può trovare una soluzione diversa dalle restrizioni del decreto Pisanu che consentano comunque l’attività investigativa”. Si tratta – sottolinea il ministro – di “un tema di grande attualità, che sta suscitando un dibattito molto interessante, cioè come contemperare le esigenze di sicurezza legate ai controlli previsti dal cosiddetto decreto Pisanu con l’esigenza di liberalizzare il wi-fi, la banda larga, consentendo a tutti gli utenti cittadini libero accesso: l’obiettivo che mi propongo è quello di valutare quale equilibrio raggiungere tra le due esigenze”. La norma “è stata efficace”, “è servita per sventare alcune minacce sul versante del contrasto al terrorismo internazionale”, ha funzionato anche “nel contrasto alla criminalità organizzata”. Non solo: “le indagini riguardanti la pedofilia on line hanno portato all’individuazione di circa 7mila persone con operazioni a carattere anche internazionale” mentre “nel settore delle frodi on line, clonazione di carte di credito e bancomat, la polizia ha perseguito oltre 15mila persone”.
Il Ministro è anche intervenuto in materia di immigrazione e in particolare sullo schema di regolamento attuativo dell’accordo di integrazione approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 maggio. Regolamento che “è iscritto all’ordine del giorno della Conferenza unificata di domani (oggi, ndr) per poi essere inviato al Consiglio di Stato per il prescritto parere. Se la Conferenza approverà, penso che in tempi rapidi possa finalmente trovare attuazione”. Per il Ministro, “l’accordo di integrazione, insieme al piano dell’integrazione nella sicurezza, consentirà di coniugare il giusto rigore con una politica dell’integrazione che è oggi tra le più avanzate in Europa”.
“L’attuazione dell’accordo varato dal Governo – ha ricordato Maroni – in particolare per l’insegnamento della lingua italiana, è garantita da risorse pubbliche provenienti dal Fondo europeo per l’integrazione presso il Ministero dell’interno: sono stati stanziati 8 milioni per il 2010, 12 milioni per il 2011 e circa 7 milioni per gli anni a seguire. Per quanto concerne gli oneri riguardanti l’istituzione dell’Anagrafe nazionale degli intestatari degli accordi di integrazione, le risorse ammontano a circa 2 milioni di euro”.

Intanto si è concluso con l’approvazione di alcuni documenti il consiglio nazionale dell’Anci, l’associazione dei comuni d’Italia, che si è riunito a Lamezia Terme sul tema di sicurezza e legalità. Un tema sul quale si concentrata l’attenzione dell’assemblea che proporrà al Governo, ed in particolare al ministro dell’interno e della giustizia di emanare un decreto legge che rafforzi il potere di ordinanza dei Sindaci sulla sicurezza urbana e che preveda anche il sostegno alle misure di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni criminali adottate dai Sindaci e dalle amministrazioni comunali. Inoltre l’Anci chiede un tavolo straordinario per il sostegno alle progettualità dei comuni sull’utilizzo del PON Sicurezza 2007-2013 e la costituzione in tempi rapidi di un Tavolo di confronto sul “Piano Carceri” in cui ci sia un reale coinvolgimento dei comuni interessati; istituzione di un tavolo per la realizzazione di interventi diffusi a favore della legalità: Osservatori locali sulla legalità ed istituzione di un Premio per il miglior progetto sulla legalità dedicato ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. Al governo inoltre l’Anci chiede di lanciare un campagna nazionale per il sostegno e la realizzazione dei piccoli impianti sportivi : 1000 campetti di calcio e basket per la legalità e relativo Protocollo d’intesa con il Credito Sportivo; una campagna di diffusione e sostegno alle comunità locali nei territori a forte presenza criminale e conseguente Protocollo d’intesa con l’Agenzia pei beni confiscati alla mafia e valorizzazioni di tali beni, nell’interesse della collettività, anche attraverso la costituzione di fondi d’investimento immobiliari pubblici; di accelerare l’adozione di tutti i provvedimenti inerenti la lotta alla corruzione ed in particolare di approvare velocemente il d.d.l. 2156 presentato lo scorso 4 maggio 2010 dal Ministro della giustizia Alfano inerente “Disposizione per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”. Viene chiesta l’organizzazione della prima Conferenza delle autonomie locali sulla legalità” nel maggio 2011. L’Anci ha inoltre assunto l’impegno di incontrarsi nuovamente e periodicamente a Lamezia Terme “al fine di verificare il buon andamento degli impegni assunti nella città della Piana”. Nel documento che sarà sottoposto all’attenzione del governo e dei ministri dell’interno e della giustizia viene messo in evidenza come “le amministrazioni locali sono in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata e i rappresentanti pro tempore della res pubblica sono da tempo oggetto di intimidazioni da parte delle organizzazioni criminali”.


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