MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Fabbisogni dei comuni, sì al decreto
Via libera dal Consiglio dei Ministri al provvedimento attuativo del federalismo. Ok alle nuove norme sulla gestione dei rifiuti e al contratto dei segretari

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legislativo attuativo del federalismo fiscale relativo ai fabbisogni standard di comuni, città metropolitane e province. La norma consentirà, a partire dal 2012, “il graduale e definitivo superamento del criterio della spesa storica attraverso l’individuazione dei modelli organizzativi relativi a funzioni fondamentali e servizi, analisi dei costi finalizzata all’individuazione dei più significativi, definizione di un modello di stima dei fabbisogni standard”. Il d.lgs. è stato approvato, si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi, a seguito dell’intesa sancita in sede di Conferenza unificata e dei pareri favorevoli espressi dalla Commissione parlamentare per il federalismo e dalle Commissioni parlamentari di merito. “Con l’approvazione del decreto sui fabbisogni standard si avvicina il traguardo per l’attuazione del federalismo fiscale, una riforma fondamentale fortemente voluta dalla Lega Nord e chiesta a gran voce dal territorio. Il federalismo fiscale modernizza il Paese, elimina gli sprechi, introduce nel sistema sociale un forte controllo democratico e prevede che le risorse rimangano sul territorio che le produce”, dichiara Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato.
Disco verde anche a un decreto legislativo attuativo della direttiva Ue 2008/98, che introduce novità volte a rafforzare i principi della precauzione e prevenzione nella gestione dei rifiuti, a massimizzare il riciclaggio/recupero ed a garantire che tutte le operazioni di gestione dei rifiuti, a partire dalla raccolta, avvengano nel rispetto di rigorosi standard ambientali. Tra le novità fondamentali del decreto l’individuazione di strumenti che consentiranno di ridurre l’uso di risorse naturali vergini attraverso l’utilizzo di materie prime secondarie derivanti dai rifiuti e introducendo una vera e propria definizione di sottoprodotto, immediatamente applicabile e meno restrittiva di quella prevista dalla legislazione vigente. In tale contesto, ad esempio, spiega una nota dell’Ambiente, saranno stabiliti i criteri con i quali il combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) potrà essere considerato una materia prima secondaria e non più un rifiuto, fatto che consentirà di recuperare indubbi ed evidenti vantaggi di ordine ambientale ed economico, quali la Co2 risparmiata ed il mancato utilizzo di materie prime di origine fossile per la produzione di energia elettrica. Le materie prime secondarie ed i sottoprodotti costituiranno gli strumenti base per la creazione della società del riciclo e del recupero auspicata dall’Unione Europea. Altra innovazione contenuta nel provvedimento è l’individuazione degli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2020, riguardanti determinati flussi di rifiuti quali la carta, i metalli, la plastica e il vetro, che consentirà di chiudere il ciclo di vita dei materiali e reintrodurli nuovamente nel settore economico di produzione e consumo; per raggiungere tali obiettivi, la raccolta differenziata costituirà uno dei principali strumenti utilizzabili, anche se non l’unico. Viene posta attenzione alla diminuzione della produzione dei rifiuti attraverso lo strumento della prevenzione dei rifiuti, sia con disposizioni vincolanti che con strumenti programmatici, quale la predisposizione dei programmi di prevenzione. Infine, un accenno al Sistri. La normativa comunitaria richiede l’adozione delle misure necessarie affinché la produzione, la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni tali da garantire la protezione dell’ambiente e della salute umana, ivi comprese misure volte a garantire la tracciabilità, dalla produzione alla destinazione finale, dei rifiuti pericolosi. In tale ambito si collocano anche le norme contenute nel decreto relative alla tracciabilità dei rifiuti, che permetterà di conoscere non solo in tempo reale le quantità e tipologie di rifiuti generati in Italia e nelle varie regioni, ma anche la gestione e i movimenti dei rifiuti stessi. È stato, inoltre, approntato un sistema sanzionatorio che, in ossequio a quanto richiesto dalla direttiva comunitaria, sia uno strumento efficace sia per la prevenzione che per la repressione dei reati ambientali legati alla gestione dei rifiuti.
Il Consiglio ha autorizzato il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, ad esprimere il parere favorevole del Governo sull’Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dei segretari comunali e provinciali.
Da registrare infine che le regioni hanno deciso di non dare in ambito di conferenza dei presidenti il proprio parere né sul federalismo né sul d.d.l. stabilità. “Riteniamo sia un errore serio il fatto che il Governo non ci abbia ancora dato un incontro; vediamo nelle prossime ore”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione e prima della Conferenza unificata. “Facciamo un appello a Governo e Parlamento affinché ad almeno due questioni si diano risposte: il trasporto pubblico locale e la sanità, servizi che potrebbero entrare in gravissima tensione. C’è anche il Milleproroghe”, dice Errani. E a chi gli ricorda le osservazioni del Quirinale lo scorso anno, risponde: “Vedrete che quando a dicembre il trasporto rappresenterà un problema serio…”.


www.lagazzettadeglientilocali.it