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Federalismo traballante
I comuni lombardi insistono per partire, anche con velocità differenziate. Ma per il Ministro Maroni, visto lo stato del Governo, è in forse anche il decreto di fine anno. Il titolare del Viminale: “Farò di tutto per convincere il Ministro Tremonti che i tagli vengano fatti da altre parti e non gravino sui comuni e i sindaci”

“Farò di tutto per convincere il Ministro Tremonti che i tagli vengano fatti da altre parti e non gravino sui comuni e i sindaci”. È quanto ha affermato il Ministro dell’interno Roberto Maroni, nel suo intervento all’assemblea dell’Anci Lombardia in corso a Milano. Rivolto alla platea il ministro ha continuato “confermo la mia totale disponibilità ad ascoltare le vostre esigenze nei limiti di quelle generali, se Tremonti, che considero il ministro migliore d’Europa, dice di no non lo fa per cattiveria ma perché sa che ci sono delle priorità e la prima è evitare il fallimento dello Stato”.
Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese e presidente di Anci Lombardia ha ricordato come i comuni siano “stati chiamati a contribuire alla manovra in modo sproporzionato. Il patto di stabilità rappresenta un rischio per i servizi essenziali, dovremo iniziare a tagliare qualcosa”. Secondo un’indagine Ipsos che sarà resa nota oggi dall’Anci e citata all’Assemblea da Giacomo Beretta, Assessore al bilancio del Comune di Milano, per i comuni lombardi nel triennio 2011-2013 per il patto di stabilità viene chiesto 1,68 miliardi di euro a fronte di una riduzione delle entrate di 1,3 miliardi. Da questa indagine emerge inoltre che i cittadini lombardi chiedono di iniziare a tagliare dalla manutenzione, la cultura e lo sport. “Siamo davvero preoccupati di dover tagliare la cultura” ha continuato Fontana sottolineando che “bisogna rivedere il concetto di virtuosità considerando la capacità dei comuni di prelevare le imposte locali”.
Tema caldo, comunque, soprattutto il federalismo.
“La Marcegaglia ha detto un cosa importante, bisogna accelerare sul federalismo. Il federalismo a due velocità sul modello spagnolo è un vecchio cavallo di battaglia della Lega, però si va verso una forma intermedia che va bene comunque, importante è continuare”, ha affermato il Ministro Maroni, commentando la richiesta lanciata dal presidente degli industriali su un federalismo a due velocità che permetta alle regioni già pronte di partire.
“Procrastinare l’attuazione del federalismo al 2018 significa rischiare di farci arrivare in ginocchio senza riuscire ad approfittare di questa misura”, ha fatto eco Fontana. “È urgente – ha sottolineato – il varo della carta dell’autonomia”. “Dobbiamo arrivare al federalismo e dobbiamo arrivare a delle accelerazioni, noi eravamo d’accordo con quanto ha sostenuto la Marcegaglia ma è stata indicata una strada diversa e andiamo avanti su quella”, ha concluso.
Del tutto particolare la posizione del titolare del Viminale sulla tabella di marcia del federalismo. “La crisi di Governo, se ci sarà, non interromperà l’attuazione dei decreti” federalisti e “nemmeno le elezioni anticipate”, ha garantito Maroni. “Fino ad allora – ha spiegato – il nostro imperativo è resistere, poi succederà quello che deve succedere”. “Il rischio che c’è e che io sento – ha avvertito il titolare del Viminale – è del freno a mano e del bastone tra le ruote che cerca di bloccare questo meccanismo di riforma”. “Non saranno perfetti questi decreti – ha aggiunto – ma io lo vedo come un processo: se c’è qualcuno che vuole fermarlo dobbiamo impedirglielo”. Ma alla notizia della bocciatura di un emendamento del Governo alla Camera su un voto teoricamente di secondaria importanza relativo all’assegnazione di un seggio supplementare al parlamento europeo, Maroni ha tirato il freno: “non so neanche se arriveremo a fare il decreto di fine anno. Non so neanche cosa succederà il 14 dicembre”, data del voto di fiducia al Governo.
Intanto si terranno oggi, presso gli uffici ministeriali in Via della Stamperia, tre incontri istituzionali che il Ministro per i rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, ha definito con i rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle Autonomie locali. La delegazione della Conferenza delle regioni sarà guidata dal presidente Vasco Errani. Il primo incontro si terrà alle 10 e riguarderà la questione relativa alla problematica dei rifiuti della Campania. Il secondo incontro si terrà alle 16 ed è relativo allo schema di Decreto legislativo recante disposizioni materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province autonome, nonché di determinazione dei costi standard nel settore sanitario, ai sensi della legge 5 maggio 2009, n. 42. Infine, l’ultimo incontro si terrà alle 18 e riguarderà le diverse questioni giuridico-finanziarie relative alle Comunità montane e all’associazionismo comunale.


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