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Certificati di malattia on line: i documenti trasmessi all'Inps sono ormai oltre 2 milioni

Gli ultimi dati ufficiali dell’INPS confermano l’ampio utilizzo della procedura per l’invio dei certificati di malattia dei lavoratori pubblici e privati per via telematica. Nell’ultima settimana il numero dei documenti trasmessi dai medici ha superato infatti le 170.000 unità (di cui 27.336 nelle ultime 24 ore), raggiungendo così un valore totale di 2.083.925.
Il dettaglio regionale del flusso dei certificati di malattia inviati online è il seguente: 790.451 in Lombardia, 289.895 nel Lazio, 168.158 in Veneto, 117.738 in Emilia Romagna, 117.473 in Sicilia, 115.756 in Campania, 78.550 nelle Marche, 57.242 in Piemonte, 54.442 in Puglia, 44.947 in Abruzzo, 44.865 in Toscana, 39.811 in Calabria, 38.688 nella Provincia di Bolzano, 22.720 in Liguria, 22.467 nella Provincia di Trento, 20.199 in Sardegna, 17.603 in Umbria, 15.616 in Basilicata, 11.452 in Friuli Venezia Giulia, 8.677 in Valle d’Aosta e 7.175 in Molise.
Dal raffronto tra i certificati di malattia cartacei dei lavoratori privati acquisisti dall’INPS nel 2009 e quelli trasmessi telematicamente nel 2010, emerge l’effetto positivo della nuova procedura. La percentuale dei documenti telematici del 2010 rispetto ai cartacei del 2009 è passata dal 20% di agosto, al 45% di settembre, al 56% di ottobre, al 57% di novembre. Secondo le prime stime, nel mese di dicembre verrà raggiunto il 76%.
I dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sottolineano il valore elevato, pari al 90%, della media regionale dei medici di famiglia abilitati all’invio telematico dei certificati. Tutti i medici di famiglia sono abilitati in Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia (dove viene utilizzata la Carta Nazionale dei Servizi) e in Valle d’Aosta (dove il PIN è stato consegnato al 100% dei medici). Elevate le percentuali anche in Veneto (98%), nella Provincia di Bolzano (98%), in Campania (95%), nelle Marche (94%), in Basilicata (94%), in Umbria (93%), in Calabria (92%), in Piemonte (92%), in Puglia (92%), in Sardegna (91%). Seguono Abruzzo (89%), Lazio (87%), Sicilia (85%), Molise (72%) e la Provincia di Trento (71%). Sempre in ritardo la Liguria, dove solo il 48% dei medici di famiglia ha provveduto a ritirare il PIN.


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