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Tassa di soggiorno, è polemica
Dopo l’apertura di Berlusconi al prelievo di scopo per Firenze, le associazioni delle autonomie chiedono par condicio e la possibilità di applicare il tributo in tutte le città turistiche

Possibile “tassare di un euro al giorno i turisti, cosa che esiste già a Roma e quindi credo che sia assolutamente logico farlo per Firenze e Venezia”. L’apertura del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella sua recente intervista a Matrix prelude alla possibilità di praticare lo strumento del prelievo a carico dei turisti nelle città d’arte e in quelle maggiormente sensibili all’arrivo di un gran numero di visitatori. Ma non mancano le polemiche: sia a Firenze sia, più in generale, da parte di chi chiede che questa chance venga offerta anche ad altre amministrazioni locali.
“Berlusconi tante volte ha promesso la legge speciale per Firenze: alla trasmissione Matrix, ha preso impegni precisi sul contributo di soggiorno, riconoscendo la correttezza della proposta che ha fatto il Comune di Firenze. Aspettiamo che si passi davvero dalle parole ai fatti”, ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel corso del consueto appuntamento degli auguri di fine anno ai giornalisti. “ Siamo felici – ha aggiunto Renzi – che il Presidente del Consiglio abbia preso un impegno stringente. Nell’ormai famoso incontro di Arcore noi abbiamo parlato di questo e Berlusconi lo ha spiegato molto bene”. Il sindaco ha sottolineato che l’obiettivo è “che rapidamente un po’ dei denari che i turisti lasciano sul territorio vadano per la pulizia di Firenze, per il decoro. Il meccanismo – ha spiegato – è quello che il comune ha di aumentare di un euro o più il costo della singola camera che il turista paga a Firenze: questi soldi non vanno agli albergatori, ma alla città”. “Noi siamo felici di collaborare con il Governo nel rispetto dei ruoli – ha proseguito Renzi -. Speriamo che quanto prima questo provvedimento finalmente veda la luce, all’interno del federalismo municipale o in altre forme che sceglierà il Governo: l’importante che si faccia alla svelta. Al di là di tutto – ha continuato – credo che sia stato fatto un passo in avanti importante”.
“Firenze ha bisogno di attenzione da parte del governo nazionale, ma la tassa di soggiorno non ci ha mai convinto”, commentano, in un nota, il deputato Gabriele Toccafondi e il senatore Achille Totaro, coordinatore e vice coordinatore del PdL a Firenze. “Reintrodurre la tassa di soggiorno – osservano gli esponenti del Pdl – o come qualcuno la chiama tassa di scopo, ha il rischio di diventare una forma depressiva dell’economia cittadina, il rischio concreto è che i turisti andrebbero a dormire semplicemente fuori i confini del comune di Firenze. Il Comune di Roma – continuano gli esponenti del PDL – l’ha ottenuta perché Alemanno, quando è diventato sindaco, si è accorto di come la sinistra aveva lasciato i conti e, rischiando di non poter chiudere i bilanci, ha chiesto aiuto al governo nazionale. Se Firenze è nelle condizioni di quasi fallimento per come è stata amministrata dal centrosinistra, il sindaco Renzi ha il dovere di dirlo e tutti faremo la nostra parte a partire dal governo”.
“La Torre vale quanto la cupola del Brunelleschi o il Colosseo. Non subiremo una discriminazione. La cosiddetta tassa di scopo deve valere per tutte le città turistiche, non solo per Roma, Firenze e Venezia. Il Presidente Berlusconi tocca un nervo sensibilissimo per altre città, come Pisa”, afferma il sindaco di Pisa e presidente nazionale di Legautonomie Marco Filippeschi.” Parlano i numeri, le statistiche – aggiunge Filippeschi – e non sarà difficile stabilire un criterio di giustizia omogeneo. Chiedo anche alle Regioni di pronunciarsi con chiarezza. Anche perché una disparità di trattamento evidenzierebbe profili di evidente incostituzionalità. E anche i partiti devono prendere posizione”. Poi, sul pranzo tra Renzi e Berlusconi avvenuto ad Arcore nei giorni scorsi, il sindaco osserva: “Dobbiamo forse chiedere di essere invitati tutti a pranzo? Se sarà necessario ci autoinviteremo, ma è chiaro che non si governa così; le città ad alta intensità di turismo, che spesso offrono servizi di carattere metropolitano e hanno altissimi flussi di mobilità, hanno bisogno di una fiscalità speciale. E va benissimo se questa sarà inquadrata nel federalismo municipale e se ci saranno provvedimenti accelerati come i comuni chiedono da tempo, purché questi valgano per tutte le città turistiche”.


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