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Migranti: direttiva europea e circolare Manganelli, favorire il Ritorno volontario

La Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio (2008/115/CE) che sancisce le norme di rimpatrio dei migranti irregolari, sebbene non sia stata recepita dall’Italia entro il termine previsto del 24 dicembre scorso, produrrà, di fatto, dei cambiamenti. Sulla base dell’efficacia precettiva immediata della normativa comunitaria in questione, il giudice italiano dovrà quindi tener conto, nell’applicazione delle leggi interne, del dettame della stessa.  
Per questo motivo e per ovviare ai ricorsi dei migranti, il Capo della Polizia Manganelli ha emesso una circolare agli organi competenti (Questure e Prefetture) nella quale sottolinea che “assumeranno una rilevanza strategica le motivazioni su cui si fonderanno i provvedimenti propedeutici al rimpatrio”.
La Direttiva comunitaria impone di considerare l’opzione del ritorno volontario prima di procedere a quello coatto. Essa si differenzia in ciò dall’attuale previsione della Legge Bossi-Fini del 2002, che prevede l’accompagnamento forzato e aggravato dall’introduzione del reato di immigrazione clandestina .
La Direttiva introduce un meccanismo espulsivo “ad intensita’ graduale crescente”. Infatti il legislatore comunitario ha previsto che “sia privilegiata la partenza volontaria dello straniero (al quale è garantito un tempo per la decisione dai 7 ai 30 giorni, ndr)  rispetto al suo rimpatrio coatto”. In ogni caso la Circolare Manganelli ribadisce la necessità di “una procedura equa e trasparente, con decisioni da adottare caso per caso, sulla base di criteri obiettivi e senza limitarsi a considerare il semplice fatto del soggiorno irregolare” del migrante. La situazione rimane, invece, invariata, ovvero non viene concesso il tempo per la partenza volontaria quando: sussista il rischio di fuga dello straniero, o la sua domanda di soggiorno e’ stata respinta in quanto manifestamente infondata o fraudolenta, ovvero  l’interessato costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, la pubblica sicurezza o la sicurezza nazionale. Le novità introdotte dalla Direttiva europea sono particolarmente importanti per l’applicazione del Ritorno Volontario Assistito, tema sul quale l’AICCRE, insieme al CIR e all’OIM sta conducendo il progetto NIRVA che mette al centro proprio la scelta del migrante di ritornare al paese di origine – in condizioni di sicurezza e con la prospettiva dell’integrazione – come possibile opzione del processo migratorio. Su come in concreto la circolare Manganelli potrà mutare le attuali prassi degli operatori e delle operatrici della rete Nirva, al più presto i consulenti dell’OIM (Ente attuatore del Ritorno) forniranno un’informativa.


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