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Province in salvo
Ritorna in Commissione affari costituzionali l'esame da parte della Camera della riforma costituzionale per l'abolizione delle province, proposta da diversi gruppi politici. Lo ha stabilito, a maggioranza, l'aula di Montecitorio. Polemica dall’Idv

Ritorna in Commissione affari costituzionali l’esame da parte della Camera della riforma costituzionale per l’abolizione delle province, proposta da diversi gruppi politici (per l’Udc la prima firma è quella del leader Pier Ferdinando Casini) ma a cui è contraria la Lega. Lo ha stabilito, a maggioranza, l’aula di Montecitorio che ha accolto in questo senso la proposta del relatore sulla riforma Donato Bruno, presidente Pdl della Commissione affari costituzionali. Dura la protesta dell’opposizione, con Italia dei Valori che accusa la maggioranza di “strumentalizzazione” della riforma. “L’ennesimo rinvio in commissione – denuncia il vicepresidente dei deputati dipietristi Antonio Borghesi – è l’ennesima riprova che il governo e la maggioranza usano l’abolizione delle province in campagna elettorale, solo ed esclusivamente a fini elettorali, ma quando si tratta di fare sul serio si tirano indietro. L’abolizione di enti inutili come le province porterebbe ad un risparmio di circa due miliardi di euro allo Stato ed in questi tempi di vacche magre si libererebbero risorse da utilizzare per la ricerca, per la scuola, per la sanità. Noi non ne facciamo una questione di mera propaganda, come qualcuno ingiustamente ci accusa di fare. Per Italia dei Valori, l’abolizione delle province è un tema di primaria importanza, per rendere più efficiente la macchina dello Stato, a tutto vantaggio dei cittadini”. Nella seduta del 12 ottobre 2009 si era svolta la discussione sulle linee generali del provvedimento e nella seduta del 13 ottobre 2009 era stata approvata la questione sospensiva. Il relatore Donato Bruno (Pdl) ha proposto il rinvio in Commissione del provvedimento in esame, per consentire un ulteriore approfondimento della materia, alla luce degli orientamenti emersi nella riunione del Comitato dei nove. “Vorrei rappresentare ciò che è avvenuto oggi in sede di Comitato dei nove. Poiché ci siamo trovati in presenza di vari emendamenti, tra cui il primo firmato da sette colleghi (vi sono diversi gruppi con altri firmatari) che prevedeva la soppressione dell’articolo soppressivo, si è ritenuto da parte della maggioranza”, ha detto Bruno, “di rinviare in Commissione il provvedimento. Si consideri il fatto che il relatore aveva espresso parere favorevole sul soppressivo, ma, nell’ambito del provvedimento, vi è una serie di emendamenti che meritano un approfondimento molto serio da parte della Commissione. La Commissione ha convenuto a grande maggioranza che questo si potesse fare anche in un lasso di tempo di circa 15 giorni. Noi vogliamo discutere questo provvedimento, però vogliamo evitare, se è possibile, la soppressione e ridisegnare l’ambito provinciale e, al limite, ridurre eventualmente il numero che oggi esiste, proprio in linea con quello che è lo spirito che la maggioranza dei gruppi hanno fino a questo momento espresso. Quindi, la richiesta è di rinviare in Commissione il provvedimento per valutare meglio gli emendamenti che sono stati presentati”. Dopo l’intervento contrario di Borghesi e uno favorevole di Raffaele Volpi (Lnp) la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, ha approvato la proposta di rinvio in Commissione.


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