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Sfratti prorogati a fine dicembre
Il Consiglio dei Ministri annuncia la presentazione di un emendamento ad hoc al d.l. milleproroghe. I comuni e la Cgil: ora bisogna aprire il tavolo per tutelare le morosità indotte dalla crisi. Ma Confedilizia protesta

Proroga della sospensione degli sfratti al 31 dicembre prossimo. Lo ha annunciato il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. “Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato, su mia proposta, la presentazione – ha spiegato Matteoli – di un emendamento al decreto milleproroghe all’esame del Parlamento che proroga la sospensione degli sfratti, limitatamente a talune categorie sociali, al 31 dicembre 2011”. Il Consiglio, annuncia infatti la nota ufficiale di Palazzo Chigi, ha discusso la questione degli sfratti riguardanti particolari categorie sociali in aree ad alta tensione abitative e l’esigenza di prorogarne la sospensione fino al 31 dicembre 2011. La questione, come detto, “sarà oggetto di un apposito emendamento al decreto-legge n. 225 del 2020, attualmente all’esame del Senato della Repubblica per la conversione in legge”.
“La sospensione degli sfratti non può che essere accolta positivamente dall’Anci”, dichiara Claudio Fantoni, Delegato dell’Associazione alle politiche abitative, commentando la decisione assunta oggi dal Consiglio dei Ministri. “Ricordo infatti – aggiunge Fantoni – che tale richiesta era stata più volte avanzata dall’Anci nelle scorse settimane. Si tratta però come abbiamo già avuto modo di esplicitare, di una misura necessaria ma tampone che non affronta in modo strutturale il problema di centinaia di migliaia di famiglie in difficoltà. Oggi, sono oltre 650 mila le famiglie in attesa di ottenere una casa popolare e solo per il 2009, ultimo dato disponibile, oltre 50 mila quelle oggetto di nuovi sfratti per morosità. Al Governo torniamo dunque a chiedere la riattivazione di un tavolo per affrontare in modo organico il tema della casa e le gravi difficoltà in cui si trovano i nostri concittadini. Non possiamo fare finta che nelle nostre città non esista una vera e propria emergenza abitativa, visto che ormai circa l’85% degli sfratti complessivi è per morosità. A queste famiglie occorre prestare soccorso. Così come non possiamo pensare di procedere facendo ricadere il costo sociale di una simile situazione sui piccoli proprietari, che in molti casi non percepiscono più il canone di locazione da anni e vedono i propri bilanci familiari gravemente compromessi. È per dare una risposta alle famiglie che sono sotto sfratto per morosità incolpevole e che, per quanto risulta, sono rimaste fuori dalla proroga decisa dal C.d.M. – conclude Fantoni – che abbiamo chiesto al Governo di riportare la dotazione del Fondo per il sostegno all’affitto, oggi di 33 milioni di euro, ai 360 milioni del 2000”.
“Arriva finalmente la proroga degli sfratti ma il governo dimentica il dramma di decine di migliaia di famiglie con uno sfratto per morosità causato dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione e dagli affitti insopportabili”, fa eco in una nota la Cgil Nazionale. Il Governo, spiega la nota, “ha prorogato la sospensione degli sfratti per finita locazione, ‘dimenticata’ come avevamo denunciato nel milleproroghe, limitatamente ad alcune categorie sociali e fino al 31 dicembre 2011”. Il provvedimento, dalle stime del sindacato, “riguarda circa 50.000 famiglie di anziani, portatori di handicap e malati terminali” ma, rileva il sindacato, “non affronta il dramma delle decine di migliaia di famiglie con uno sfratto per morosità causato dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione e dagli affitti insopportabili, in una fase in cui peggiora la condizione abitativa del Paese e la crisi sta ulteriormente aggravando la già difficile condizione abitativa delle famiglie”. Il sindacato di Corso d’Italia ritiene, quindi, “indispensabile una ulteriore proroga degli sfratti che comprenda quelli per morosità incolpevole con la istituzione di un fondo analogo a quello adottato per le famiglie in difficoltà con il pagamento dei mutui”. Inoltre si rivendica “la modifica della cedolare secca, così come prevista dalla proposta di decreto legislativo sul federalismo fiscale, perché, con la gravissima crisi finanziaria in atto, regala due miliardi di euro alla proprietà più ricca senza alcuna contropartita sulla riduzione degli attuali insostenibili livelli degli affitti”. La Cgil chiede infine “il rispetto dell’impegno assunto dal Ministero delle Infrastrutture di aprire il tavolo di confronto sulla riforma del regime delle locazioni richiesto da tempo da Cgil, Cisl, Uil e Sunia, Sicet, Uniat Uil”.
“Neppure quando erano al governo i comunisti”. Corrado Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia, protesta contro la proposta dei comuni e della Cgil (cui ha fatto seguito anche quella analoga del Sunia, il sindacato degli inquilini) di estendere la proroga degli sfratti ai casi di morosità sottolineando che sarebbe la prima volta di una norma del genere dall’avvento della Repubblica. Già l’emendamento governativo, secondo una nota diffusa dall’organizzazione, offre una protezione troppo ampia e “dovrebbe riguardare al più le aree metropolitane o i capoluoghi nei quali vi siano più di 30 sfratti”. “Basterebbe un pizzico di volontà dei comuni per risolvere la questione. Mentre l’irresponsabilità dei politici scarica ancora una volta il problema (nei termini in cui realmente vi sia) su una categoria già tartassata fiscalmente” ha dichiarato Sforza Fogliani. “La verità è che in un Paese civile non si tollererebbe che vi siano casi di sfratti bloccati addirittura dal dicembre del 2000, in barba a tutte le sentenze della Corte costituzionale” conclude il presidente di Confedilizia.


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