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Smog: primo blocco 2011 a Milano e Torino
Previsti per il 31 gennaio altri divieti nel capoluogo lombardo

Torino e Milano si fermano per lo smog e a rendere ancor più uggiosa la prima domenica a piedi del 2011 nei due capoluoghi nel Nord, già avvolti nel grigiore invernale, ci hanno pensato anche le piogge e persino deboli nevicate.

Fin dalle 8 il capoluogo lombardo ha bandito le auto dalle proprie strade, immergendo la città in un’atmosfera di insolito torpore con le strade pressoché deserte. Solo attorno ai musei civici del centro, straordinariamente ad accesso gratuito, e davanti a Palazzo Reale per l’ultima giornata di apertura della gettonatissima mostra di Salvador Dalì si sono raccolte migliaia di persone, che hanno sfidato a piedi le rigide temperature dei giorni della Merla, i più freddi dell’anno. A fare le spese delle 8 ore di stop decretate a Milano sono stati 502 automobilisti che hanno pagato con una multa da 155 euro l’irresistibile voglia di non staccarsi dal volante. Più disciplinati, da questo punto di vista, si sono dimostrati i torinesi che solo in 145 casi sono stati pizzicati in auto nelle 8 ore di blocco, dalle 10 alle 18.

La voglia di polemizzare contro la domenica appiedata, invece non ha conosciuto distinzioni di campanile. Un ristoratore di San Raffaele Cimena, sulle colline attorno a Torino, ha pensato bene di addebitare al sindaco Sergio Chiamparino una fattura per il mancato incasso della giornata, dal momento che lo stop al traffico ha mandato a monte la prenotazione dei 55 coperti del suo agriturismo. Ma se nel capoluogo torinese le critiche al blocco sono arrivate soprattutto dal centrodestra, con tanto di raccolta di firme nei giorni scorsi per scongiurare la domenica a piedi sotto la pioggia, a Milano i maggiori detrattori della giornata ecologica sono stati soprattutto gli ambientalisti che pretenderebbero però misure più drastiche.

“Per battere smog e congestione del traffico a Milano – ha affermato il presidente lombardo di Legambiente, Damiano di Simine – non bastano le misure d’emergenza. I pannicelli caldi hanno caratterizzato il passato, lasciando inalterata la criticità ambientale”. Reduci dalla domenica a piedi, per la verità domani i milanesi dovranno far fronte a un nuovo giro di vite sul traffico, previsto dalla fase 2 del piano per l’emergenza smog scattata al 18/o giorno consecutivo di polveri oltre le soglie. Da lunedì, finché lo smog non rientrerà per 72 ore entro i livelli di tolleranza, non potranno più circolare in centro le auto che normalmente pagano il ticket. Ma sull’onda dell’alzata di scudi dei commercianti, il Comune ha annunciato oggi una pioggia di deroghe e permessi.

“Nei primi giorni dei nuovi divieti – ha provato a rassicurare il vicesindaco Riccardo De Corato – i vigili impegnati nei controlli saranno un po’ tolleranti”. Eppure lo stop del traffico nelle strade di Milano non è stato vissuto come un sacrificio così insormontabile, almeno per chi oggi non ha saputo resistere a tornare padrone della strada per una passeggiate a piedi o per una comoda pedalata. “La cosa più bella della giornata? – ha sorriso Giulia, 24 anni – sono due ore che sono in giro e ancora non ho sentito nessuno suonare il clacson”.


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