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Stati generali, il sogno di una Capitale più sostenibile
Presentato il Piano di sviluppo strategico di Roma, che prevede, tra le altre cose, un potenziamento del Tpl e delle energie rinnovabili. I progetti saranno realizzati in 10 anni, da qui al 2020, quando la città spera di ospitare le Olimpiadi. Ma gli ambientalisti accusano l'«inerzia» di Alemanno

L’idea è quella di rendere «la capitale di un nuovo Rinascimento». Il Piano di sviluppo presentato nella due giorni degli Stati generali della città (22 e 23 febbraio) guarda lontano, ai prossimi dieci anni: l’obiettivo è il 2020, anno in cui la Capitale spera di ospitare le Olimpiadi. Vale quasi 22 miliardi di euro, i tre quarti dei quali saranno sborsati da privati o verranno da finanziamenti europei. In esso, la mobilità sostenibile e l’energia da fonti rinnovabili hanno un ruolo importante e strategico: «Una città con meno auto e meno smog, più pulita, è anche una città più competitiva», dice Aurelio Regina, presidente di Unindustria. E l’ambiente è anche la parte più importante, ha sottolineato Livio De Santoli, docente alla Sapienza e delegato di Alemanno per l’Energia, della candidatura alle Olimpiadi 2020.
Gli ambiti principali in cui si interverrà per costruire la «Città della sostenibilità ambientale» sono tre: la mobilità sostenibile e la pedonalizzazione del centro storico, la valorizzazione delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico, il recupero del Tevere.

Mobilità sostenibile
Inizierà subito, per concludersi nel 2013, il processo di pedonalizzazione del Tridente mediceo (le tre strade cioè che si diramano da piazza del Popolo: via del Corso, via di Ripetta, via del Babuino). Una prima fase riguarderà via del Corso e tutta la viabilità trasversale al Tridente. In una seconda fase, con l’ampliamento del parcheggio di Villa Borghese e la realizzazione di quello dell’Ara Pacis, diventeranno pedonali anche piazza Augusto Imperatore, via di Ripetta e tutte le strade tra questa e la Passeggiata di Ripetta. Infine, nel 2013, la zona diventerà tutta pedonale: potranno entrare però residenti e autorizzati, veicoli per il carico e lo scarico merci, veicoli elettrici.
Intanto, si lavorerà per rendere pedonali altre 13 «isole ambientali» del centro, tra cui la zona della fontana di Trevi, Trastevere e Testaccio. Da qui al 2020, si potenzieranno la rete metropolitana (da 36 a 83 km) e tranviara (da 38 a 75 km). Un intervento necessario secondo il presidente del Comitato per lo sviluppo di Roma Capitale Antonio Marzano, visto che più della metà degli spostamenti avvengono con il mezzo privato e ci sono 742 vetture ogni mille abitanti. Sarà chiuso l’anello ferroviario e saranno realizzate le linee metro C (Clodio, Mazzini, Grottarossa), D (Centro storico, Montesacro, Trastevere, Eur) e i prolungamenti delle linee A (oltre Anagnina e oltre Battistini) e B (oltre Rebibbia e oltre Conca d’Oro). La città sarà attraversata da una nuova rete di tram (“I 5 anelli olimpici”), per interconnettere le diverse aree urbane. Il bike sharing, già presente a Roma ma con meno di 400 bici (a Londra il servizio ne offre 6.000), sarà potenziato: da qui al 2020, si prevede la costruzione di 22 nuove ciclostazioni. Nel progetto ci sono poi l’installazione di colonnine per ricaricare le auto elettriche, il rinnovo degli autobus Atac, la realizzazione di piste ciclabili e, addirittura, il trasporto di rifiuti attraverso reti interrate nel sottosuolo.

Energie rinnovabili
Seguendo le linee guida impartite da Jeremy Rifkin nel Master Plan di sviluppo energetico ed economico per la città di Roma, presentato a giugno 2010, anche le energie rinnovabili e il risparmio energetico avranno un ruolo di primo piano. In 10 anni, prevede De Santoli, si creeranno 25.000 posti di lavoro e si spenderanno 5 miliardi di euro, che però potranno raddoppiare, visto che molti imprenditori potrebbero decidere di investire nel settore. Tra i primi interventi, ci sarà l’installazione di un impianto di cogenerazione negli impianti sportivi di Tor di Quinto: genererà calore ed elettricità con la stessa fonte di energia, permettendo un risparmio energetico. Alla Sapienza, sarà realizzata una rete intelligente di energia termica, frigorifera ed elettrica, con un sistema di cogenerazione alimentato da fonti rinnovabili. All’Eur, partirà un progetto pilota di Smart grid (rete intelligente in cui i vari nodi dialogano tra loro): i grandi utenti del quartiere (dall’Inps alle Poste italiane) saranno riforniti di energia e calore da tre grandi centrali di cogenerazione. I lavori dureranno tre anni, per un investimento di 24 milioni di euro. Lo scopo, spiega l’ad di Acea Marco Staderini, sarà coprire con le rinnovabili il 50% del fabbisogno di energia elettrica e il 53% della domanda di calore. Inoltre, sempre nel prossimo triennio, saranno investiti 75 milioni di euro per installare illuminazione pubblica a led. Si punterà anche sulla riqualificazione energetica di edifici scolastici, sul riutilizzo dei residui arborei come biomassa, sulla realizzazione di impianti di cogenerazione degli ospedali (al Sant’Andrea è già previsto un impianto a biogas). Gli obiettivi al 2020 sono ambiziosi: meno 20% di consumi di energia termica ed elettrica, meno 20% di emissioni di Co2, passando da 14,4 a 11,5 milioni di tonnellate, portare al 25% l’incidenza delle fonti rinnovabili sui consumi elettrici.

Parco fluviale
Nella Roma del futuro, il Tevere tornerà a essere «l’asse vitale della città»: sarà costruito un parco fluviale olimpico, con impianti sportivi e percorsi ciclabili e pedonali. Una serpentina verde che si snoderà per 12 km lungo il corso del fiume, nella parte nord di Roma, da Castel Giubileo a ponte Duca d’Aosta. Qui saranno ospitati, se Roma vincerà la candidatura, gran parte degli eventi delle Olimpiadi 2020.

Legambiente: «Confronto solo con gli imprenditori»
Legambiente Lazio ha criticato fortemente Alemanno per aver organizzato un evento che dava spazio solo a persone a favore della sua politica: «Cemento, cemento e ancora cemento, con un po’ di verde qua e là per provare a confondere le idee. D’altronde confrontandosi solo con gli imprenditori cosa altro poteva emergere dagli Stati generali di Alemanno?», accusa il presidente Lorenzo Parlati. «Basta con la finta partecipazione, il sindaco non può parlare solo con i poteri forti ai quali sta consegnando la città, facendo invece finta di confrontarsi con tutti», afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio. Critiche precise anche sui singoli progetti presentati: «Il potenziamento dell’aeroporto di Fiumicino passa attraverso 1.300 ettari di inutile cemento in aree protette e non attraverso il potenziamento delle strutture esistenti. Le metropolitane si devono fare con i soldi degli appartamenti derivanti dal raddoppio delle centralità invertendo la logica del Prg. La valorizzazione e alienazione delle caserme serve per far cassa con 600 milioni di euro e non per portare qualità nelle periferie. Riqualificare Tor Bella Monaca significa triplicare le cubature esistenti nell’Agro Romano vincolato, persino il polo di ricerca sanitario maschera nuove cubature a San Paolo. In questo contesto ci stanno bene anche bar, pub, ristoranti, discoteche sulle sponde del Tevere, magari dentro il fantastico parco fluviale olimpico. Però solo una volta rese edificabili, nel massimo della trasparenza! Piuttosto che nuove operazioni di facciata, servirebbero risposte alle domande della città per migliorare la qualità della vita delle persone», sottolinea Parlati.

Un dossier sulla politica del sindaco Alemanno
In concomitanza con l’apertura degli Stati generali, i Verdi hanno diffuso un dossier elaborato in collaborazione con il quotidiano Terra, con precisi rilievi sulla politica del sindaco in merito a diversi temi: urbanistica, scuola smog, rifiuti, Tpl e mobilità. In particolare, il rapporto sottolinea che con le proposte attuali, rispetto al Piano regolatore del 2008, «crescerà il consumo del suolo di 1.462 ettari». Critiche anche sull’assenza di interventi per limitare le polveri sottili: «Mentre Alemanno ignora il Piano di risanamento della qualità dell’aria varato dalla Regione nel 2009, in 4 capoluoghi romani si registra un aumento delle automobili in circolazione, a Roma sono 70 ogni cento abitanti, una delle percentuali più alte al mondo».Il dossier esprime un giudizio negativo sulla gestione dei rifiuti e della mobilità cittadina, sottolineando anche il rischio di un aumento dei prezzi dei biglietti del Tpl.


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