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Proroghe per l’ambiente
Un anno di moratoria sul nucleare in Consiglio dei Ministri. Rinvio a fine anno per la soppressione delle Autorità d’ambito per i servizi idrico e rifiuti grazie ai d.P.C.M. previsti dal milleproroghe

“Domani (oggi, ndr) in Consiglio dei Ministri faremo una dichiarazione di moratoria di un anno per quanto riguarda l’installazione delle centrali e la ricerca dei siti”. Lo ha dichiarato il Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, al termine della riunione della Commissione industria del Senato sul d.lgs. per la localizzazione dei siti delle future centrali. Il Governo sta valutando di portare al tavolo solo quella parte del decreto legislativo sulla localizzazione dei siti che riguarda lo stoccaggio delle scorie, ha spiegato Romani. In sostanza la moratoria riguarderà tutto l’iter tranne appunto le procedure per la individuazione del sito per lo stoccaggio delle scorie radioattive. “La nostra volontà – ha detto – è di portare al Consiglio dei Ministri quella parte del correttivo che riguarda il deposito nazionale per lo stoccaggio delle scorie perché si tratta di un grande tema di sicurezza”. La moratoria, così, incide su tutto tranne che sulle scorie per le quali l’Italia ha un obbligo da rispettare dettato dall’Unione europea. Il Senato è impegnato oggi nel parere sul decreto legislativo per la localizzazione dei siti la cui delega scade domani. Alla domanda se il Governo non porterà allora al Consiglio dei Ministri il decreto legislativo, Romani ha risposto: “Di questo stiamo discutendo in queste ore”.
Tra i primi a reagire il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro che è il promotore del referendum sul nucleare. Per l’ex pm si tratta di un “raggiro” bell’e buono perché, ha spiegato, “non può esserci moratoria che tenga e che possa fermare il referendum: o il Governo cancella la norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano o la mantiene. Ma la moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum”. Scettico anche il Partito democratico per il quale “più che una moratoria serve un vero piano energetico nazionale per sviluppare le energie rinnovabili”. Per i senatori democratici “rinviare di un anno le decisioni sul nucleare senza sospendere le norme in via di approvazione è un modo furbo di dissimulare il dietrofront del governo. L’atomo in Italia non tornerà, ma per evitare brutte figure è meglio non dirlo”. Soddisfazione invece dalle autonomie locali. Ma anche precise richieste di coinvolgimento. “Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Governo di varare una sorta di moratoria di un anno sull’avvio del nucleare in Italia”, afferma Filippo Bernocchi, vicepresidente Anci. Nell’esprimere “apprezzamento” per l’annuncio, Bernocchi ha comunque sottolineato “la necessità che le comunità locali siano costantemente coinvolte nella fase di riflessione ed approfondimento che adesso si aprirà. Ad iniziare – aggiunge – dalle iniziative per la revisione del decreto n.31 del 2010 sulla localizzazione dei nuovi impianti”.
E in materia di proroghe attinenti all’ambiente va anche segnalato che al Senato sono stati depositati una dozzina di d.P.C.M. che provvedono al rinvio fino a fine anno delle scadenze già spostate al 31 marzo dal d.l. milleproroghe. Il d.P.C.M. messo a punto dal Ministero dell’ambiente, al vaglio della Commissione per la semplificazione e di quella competente per materia, prevede il rinvio al 31 dicembre 2011 del termine per la soppressione delle Autorità d’ambito per i servizi idrico e rifiuti (>> lo schema di d.P.C.M.). Una decisione accolta con grande soddisfazione dalle associazioni degli enti locali. Soddisfazione per la formalizzazione della richiesta di proroga, più volte sollecitata dall’Anci, è stata espressa da Filippo Bernocchi, vicepresidente Anci con delega alle politiche energetiche e ai rifiuti. “Con l’inserimento della proroga al 31 dicembre 2011, nello schema di d.P.C.M. ora al vaglio delle competenti commissioni parlamentari – aggiunge – il Ministero dell’ambiente ha fornito l’intervento chiarificatore che l’Associazione dei comuni aveva più volte caldeggiato nei giorni scorsi”. “Questa proroga – conclude Bernocchi – consentirà di poter aprire un ragionamento, con tutti gli enti territoriali coinvolti, al fine di creare, a livello locale, le condizioni di equilibrio sulle quali devono essere fondati servizi che hanno un forte impatto sulla qualità della vita nelle città”. “Apprendiamo con soddisfazione che il ministero dell’ambiente ha formalizzato la richiesta di proroga dei termini, al 31 dicembre 2011 – per l’abrogazione delle Ato – inserendola nello schema di schema di d.P.C.M., già trasmesso alle competenti commissioni parlamentari per l’espressione del parere, come da procedura prevista dal milleproroghe”, fa eco Giorgio Galvagno, sindaco di Asti e delegato Anci ai servizi pubblici locali. “L’auspicio è che ciò vada a buon fine – continua Galvagno – onde evitare lo stallo del sistema idrico e dei rifiuti nonché di individuare, in maniera concertata con le Regioni al tavolo costituito in Conferenza unificata, le migliori soluzioni per la governance e la gestione degli stessi, garantendo il rispetto delle funzioni comunali in materia e l’equilibrio interistituzionale”.


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